Turismo, dal Cilento il grido d’aiuto degli imprenditori:«Meno burocrazia e semplificazione amministrativa»
La richiesta d’aiuto arriva da un gruppo di imprenditori turistici cilentani, e trova il consenso di tantissime piccole, medio e grandi imprese disseminate sul territorio del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, il secondo in Italia per estensione. A suonare la carica è Sandro Legato, presidente del Consorzio Cilento di Qualità, una realtà consolidata che a sud della Provincia di Salerno è ormai riferimento degli imprenditori del ricettivo nelle località turistiche più rinomate del Mezzogiorno d’Italia.
«Fastidiosi cavilli e una burocrazia farraginosa ci impediscono una reale programmazione finalizzata alla qualificazione di un offerta turistica sostenibile nel segno della transizione ecologica, cogliendo appieno le opportunità che anche il Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) offre in questo momento. Noi imprenditori turistici – spiega Legato – lavoriamo grazie alle notevoli risorse paesaggistiche e naturali che caratterizzano il nostro territorio che attirano qui i flussi turistici, quindi siamo i primi ad essere interessati a tutelare tali risorse che costituiscono il core business delle nostre attività».
«Ma – continua Legato – non possiamo trascurare l’esigenza di dover qualificare l’offerta turistica per controbilanciare la forte azione in tal senso delle altre realtà nazionali ed internazionali nostri competitor (Puglia, Sardegna, Baleari, Africa mediterranea, etc.), e la necessità di operare una vera transizione ecologica delle nostre imprese soprattutto nel campo delle energie rinnovabili per poter abbattere gli elevatissimi costi (aggravati in questo periodo dalla guerra Russia-Ucraina) energetici da fonte fossile che rischiano di compromettere i nostri bilanci ed aggravare ulteriormente la crisi climatica. In linea con gli obiettivi generali del PNRR (Missione M1C3 Turismo), le nostre imprese sono pronte ad investire per realizzare una grande Programma di qualificazione delle strutture ricettive, dotandole di tutti i servizi (rifunzionalizzazione delle unità ricettive, centri benessere, spazi congressuali, spazi sportivi-ricreativi, verde attrezzato, etc.) necessari ed ancora mancanti, e, nel contempo, migliorando l’efficienza energetica con la realizzazione di impianti da energie rinnovabili (fotovoltaici, solare termico, mini eolico, geotermici, etc.)».
«Un programma finalizzato a migliorare la qualità dell’offerta turistica attuale attraverso la riqualificazione dei suoi servizi, reso necessario anche dalla crisi pandemica del Covid-19 che ha causato una progressiva perdita di competitività in termini di qualità degli standard di offerta, età della struttura ricettiva, capacità di innovare nel rispetto della sostenibilità ambientale. Un programma – sottolinea Legato – che sarà caratterizzato da una piena sostenibilità paesaggistico-ambientale, ricorrendo a fonti energetiche rinnovabili e riducendo i consumi energetici. Ma un programma così ambizioso per essere realmente realizzato richiede una reale semplificazione amministrativa nelle procedure autorizzative degli interventi, che possa realmente abbattere i tempi di una perdurante burocrazia spesso vero ostacolo nel perseguire gli obiettivi prefissati».
«Non è possibile attendere ogni volta un doppio parere dall’Ente Parco e dalla Soprintendenza per ottenere autorizzazioni relativamente a procedure molto semplici – continua il presidente Sandro Legato – Il parere deve essere unico e i tempi di risposta drasticamente ridotti, anche per non perdere occasioni di finanziamento importanti colte invece da altri territori competitor, come l’ultimo bando emanato dal Ministero del Turismo (art.1 DL 152/2021) per le strutture ricettive che, assegnando solo trenta giorni di tempo (dal 28 febbraio al 30 marzo 2022) per presentare le domande di contributo, ha visto solo pochissime imprese del nostro territorio formalizzare le richieste a fronte di oltre 7415 domande presentate (di cui quasi il 65% al centro nord). E’ necessario quindi istituire un tavolo di lavoro con la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino, con l’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, e con le amministrazione dell’area di competenza, per individuare un metodo di lavoro che snellisca drasticamente l’iter burocratico, garantendo tempi ridotti e certi alle procedure autorizzative necessarie per la realizzazione di un Programma di qualificazione delle strutture ricettive del territorio nella sostenibilità paesaggistico-ambientale, sul quale gli imprenditori sono pronti ad investire avendo però la garanzia della semplificazione delle procedure. Si può pensare, ad esempio, ad una Conferenza dei Servizi Digitale Permanente, alla quale i vari Enti sono obbligati a partecipare (attualmente diversi non partecipano attivando una procedura singola) per via telematica per esprimere il proprio parere per via tassativamente entro un termine non dilatabile. Non possiamo permetterci di perdere altro tempo – conclude Legato – per recuperare una maggiore competitività del settore turistico, che, si vuole ancora una volta ricordare, è il pilastro fondamentale sul quale basa l’intera economia del nostro territorio».