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sabato, Novembre 23, 2024
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Reddito di cittadinanza: 1.204 “furbetti” scoperti nel Napoletano

Turismo

Reddito di cittadinanza: 1.204 “furbetti” scoperti nel Napoletano

Sono 1.204 i “furbetti del reddito di cittadinanza” scoperti dai carabinieri del Comando provinciale di Napoli nell’inchiesta bis sul fenomeno dell’indebita percezione del beneficio offerto dal Governo alle famiglie in difficoltà. Il danno “complessivamente provocato alle casse dell’Erario è di 6.557.931,86 di euro. E’ il bilancio dei controlli effettuati negli ultimi 5 mesi dai militari partenopei nei confronti di 1.167 nuclei familiari e 2.300 persone: 651 posizioni irregolari, 553 persone denunciate per truffa ai danni dello Stato. La prima tranche dell’operazione, scattata a ottobre scorso, aveva portato i militari ad indivuduare 2.441 furbetti nel Napoletano. Maglia nera appartiene di diritto alla provincia nord orientale del capoluogo con il dato di Marano che copre più di 1 terzo degli oltre 6 milioni di euro di totali. Ad ottenere la medaglia d’argento un cospicuo numero di residenti delle municipalità 1 e 2 di Napoli (quartieri San Ferdinando, Chiaia, Posillipo, Montecalvario, San Giuseppe, Avvocata, Mercato, Pendino e Porto). L’area più virtuosa è invece risultata quella vesuviana.

Tra le persone a cui e’ stato revocato il reddito c’e’ anche la figlia di un uomo ritenuto coinvolto nell’omicidio del giornalista Giancarlo Siani. La donna, secondo quanto accertato, avrebbe ottenuto circa 8500 euro senza alcun titolo. Tenace l’ex moglie di un uomo ritenuto vicino al clan Nuvoletta. Dopo la prima revoca del beneficio, la donna avrebbe richiesto nuovamente il Rdc in un Caf. I carabinieri sono pero’ riusciti a bloccare la domanda. Lo scorso 21 marzo i carabinieri del nucleo investigativo di Napoli hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di 28 persone. Gestivano una piazza di spaccio nel carcere di Secondigliano. I militari hanno esteso gli accertamenti anche alla loro situazione patrimoniale e tra i parenti di alcuni dei detenuti e’ emersa anche la percezione indebita del reddito di cittadinanza. Tra i percettori anche alcune persone imparentate con soggetti legati ai clan della zona. Nella loro domanda non era stata specificata la condizione detentiva del familiare.

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