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Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Inizia l’era del commissario Marcello Feola

Turismo

Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Inizia l’era del commissario Marcello Feola

Occorre sburocratizzare il Parco, togliendo dalla Legge istitutiva il doppio regime autorizzatorio. Mi batterò per questo anche attraverso un disegno di legge”. È il principale obiettivo dichiarato dal neo commissario del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, Marcello Feola nel corso della conferenza stampa di insediamento alla guida, per sei mesi, dell’Ente.

L’incontro con i mass media si è tenuto nell’aula conferenze “Giuseppe Tarallo” della sede del Parco a Palazzo Mainenti di Vallo della Lucania. Accanto a Feola il direttore dell’Ente Romano Gregorio. In platea anche i sindaci di Vallo, Antonio Sansone, di Valle dell’Angelo Salvatore Iannuzzi (che è anche presidente delle Comunità del Parco), di Postiglione Pietro Pellegrino e di Vibonati Manuel Borrelli.

L’incarico è a tempo ma Feola parla già da possibile presidente con un programma di medio-lungo periodo. “Bisogna intervenire legislativamente per cancellare l’autorizzazione paesaggistica della Soprintendenza e farla diventare una componente del nulla osta ambientale. Ed a tal proposito stiamo preparando un disegno di legge. Stiamo inoltre approntando assieme ai tecnici il nuovo Piano del Parco che è il vero strumento di governance dell’Ente e del territorio”.

Per Feola, inoltre, è urgente convocare anche le Comunità del Parco, da troppo tempo dormienti. “Occorre rivitalizzare il rapporto con le comunità, pianificando una strategia di sviluppo con le comunità”.

Quindi i temi caldi della desertificazione delle aree interne e del dissesto idrogeologico: “li affronterò ma non da burocrate. Partecipare vuole dire prendere parte, essere protagonisti”. E poi il dialogo con gli altri Enti, Regione in primis, e sottolinea come “quest’ultima non è affatto uno scoglio. C’è necessità di sinergia istituzionale indipendentemente dal colore politico”.

Ma come contemperare salvaguardia dell’area protetta, sviluppo sostenibile e necessità di nuove infrastrutture in Parco esteso e fortemente antropizzato? “Il Parco – aggiunge Feola – deve essere il protagonista della sostenibilità in una prospettiva intergenerazionale, garantendo però la modernità del territorio. Se il Parco, ad esempio, sarà capace di coordinare le attività dei singoli comuni, soprattutto di quelli più piccoli, con politiche di ampio respiro, mettendo a sistema i loro interessi, avrà raggiunto un grande obiettivo”.

Sulla balneazione aggiunge “in particolar modo nel Golfo di Policastro esiste un problema di sistema di depurazione, a livello infrastrutturale. C’era un grande progetto con risorse ingenti stanziate ma che non ha avuto avanzamenti. Fu approvato nel 2012 e prevedeva in tutta quella fascia costiera strutture idonee a garantire acque pulite ed ancora non è stato completato, anzi nemmeno ben avviato. In questo forse avranno inciso anche le contrapposizioni territoriali: un problema che, però, sembra si stia risolvendo con una nuova stagione di dialogo”.

E infine la questione delle aree contigue che “vanno coinvolte in quanto parte integrante del sistema. Sul piano del processo di sviluppo l’area contigua vale quanto l’area protetta”.

Nel corso della conferenza stampa di Palazzo Mainenti, Feola ha annunciato anche un prossimo incontro a Paestum con il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. (Vito Sansone)

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