Morto a 23 anni Adam Jendoubi, attore aveva avuto arresto cardiaco a Capodanno
È morto dopo nove giorni di agonia all’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia (Napoli) Adam Jendoubi, giovane attore napoletano protagonista de ‘La paranza dei bambini’ e volto dei video del cantante Liberato. A dare la conferma con un post sui social è il fratello Habib, anche lui attore e modello, che ha comunicato anche l’espianto degli organi.
Cosa è successo
Il giovane, di origini tunisine e polacche ma cresciuto nel rione napoletano di Forcella, era in coma in ospedale dall’alba del 1 gennaio ed è deceduto nel pomeriggio di martedì 9 gennaio in seguito a un arresto cardiaco che lo aveva colpito nella notte di Capodanno, dopo aver partecipato a una festa: dopo aver perso conoscenza era caduto a terra provocandosi anche gravi lesioni al volto.
Chi era Adam Jendoubi
Adam Jendoubi aveva conquistato notorietà con il film ‘La paranza dei bambini’, totalmente recitato in napoletano e tratto dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano, nel ruolo di Aucelluzzo. Il film, diretto da diretto da Claudio Giovannesi, ha ottenuto al Festival di Berlino l’Orso d’argento per la migliore sceneggiatura. Aveva esordito nel 2018 con un piccolo ruolo nel film ‘Finalmente sposi’ diretto da Lello Arena. Aveva anche partecipato a numerosi video del cantante napoletano Liberato.
In base a quanto è stato ricostruito, in un primo momento si era pensato che il giovane fosse stato vittima di un incidente stradale: il 23enne era ferito al volto e il suo corpo riverso a terra e privo di sensi era stato trovato per strada, lungo il viale delle Terme. Invece sarebbe stato vittima di un arresto cardiaco con il quadro clinico che è peggiorato via via nel reparto di terapia intensiva.
“Sangue mio, spero che hai finito di soffrire – scrive sui social il fratello Habib Jendoubi – Hai dimostrato di essere un leone fino alla fine, uomo vero con valori e principi scegliendo già a 18 anni che il giorno della tua morte avresti voluto donare gli organi e così hai fatto. Vita mia, nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta e tu vivi e vivrai sempre in me. Resta in Power, vita mia, buon viaggio”.
Roberto Saviano
Il giovane attore è stato ricordato sui social da Roberto Saviano con queste parole: “Na botta rint’ ‘o core ho sentito quando mi hanno avvertito che Adam era grave dopo essersi sentito male la notte di Capodanno. In un primo momento sembrava che Adam avesse avuto un incidente con il motorino ma l’ospedale ha poi confermato: arresto cardiaco grave. Adam Jendoubi si è spento a 23 anni. Morire nell’età dell’esordio alla vita genera disperazione: tutto sbagliato, tutto insensato, è impossibile trovare consolazione. L’avevo incontrato a Napoli anni fa, ancora adolescente, era appena uscito il video della canzone di Liberato dove interpretava il ruolo di protagonista e stava vivendo la prima curiosità delle persone che lo riconoscevano in strada. Espressivo, dinamico, intenso, non è facile in un video senza una sola parola pronunciata, permettere al proprio profilo di emergere così chiaramente. Sentimentale e a tratti guascone, il regista voleva che si caratterizzasse così e Adam nel quotidiano era così. Adam aveva il viso della nuova Napoli: metà polacco, metà tunisino e completamente partenopeo. ‘Ecco perchè sei così bello – gli avevo detto – sommi più culture ed è sempre così, bellezza nasce da ciò che si mischia, si intreccia, si confonde perché dispone la vita in forme nuove e inaspettate’. Mi guardò perplesso e decise di rispondere con un sorriso a tutto quel blaterare che non aveva capito dove andasse a parare, io imperterrito continuai: ‘Hai dentro di te tre culture e quante lingue parli?’. ‘Io parlo il forcellano’ rispose e finimmo nel chiasso delle risate. Adam l’avevamo scelto per il ruolo di Aucelluzzo nel film ‘La paranza dei bambini’, fare l’attore era sua aspirazione vera. E ora? E ora non c’è altro atto possibile che ricordare, resteranno come traccia della sua vita i video, il film, le foto e la memoria di chi è cresciuto con lui a Forcella. Resterà la storia di un ragazzo figlio di due migranti, di due culture distanti e che Napoli ha saputo rendere prossime come sempre fa questa città che tutto avvicina dando cittadinanza universale a chiunque la attraversa e vive. E resteranno i suoi organi che continueranno a respirare in altre vite. Addio Adam, addio ragazzo”. (ADNKRONOS)