Il Sanremo “on air” Achille Lauro davanti a Coma_Cose e Olly
Dopotutto il Festival di Sanremo lo vince davvero chi resiste, non necessariamente chi arriva primo all’Ariston. Quindi, a circa tre settimane dalla finale, si possono fare i primi conti sull’effettivo gradimento di ogni singolo brano. È la vera competizione, molto più proficua ma anche molto più «dannosa» di quella della gara in diretta tv. C’è lo streaming sulle piattaforme come Spotify. E c’è anche l’ascolto in radio che, come vedremo, ha un’incidenza sempre significativa ma adesso ancora più chiara.
Dunque, a metà pomeriggio di ieri, il Festival di Sanremo in radio è stato vinto da Achille Lauro, che la classifica festivaliera ha piazzato, tra i fischi, al settimo posto e che invece le radio ora mettono in cima. A seguire, secondi i Coma_Cose, arrivati decimi con Cuoricini (e decisamente i preferiti dal campione di 150 radio, visto che li trasmettono in 131), terzo Olly, vincitore in gara con Balorda nostalgia, quarta Giorgia (arrivata sesta tra i buuuh dell’Ariston), quinti i The Kolors che si sono classificati 14esimi con Tu con chi fai l’amore. Un quintetto decisamente diverso da quello individuato nella serata finale del Festival. Per capirci, il secondo classificato Lucio Corsi è settimo per le radio, il terzo Brunori Sas è 14esimo sotto Francesco Gabbani al 13esimo e la rivelazione Joan Thiele al dodicesimo. Invece Elodie, arrivata dodicesima in gara, nelle playlist radiofoniche si piazza al sesto posto, che è un ottimo segnale in controtendenza. Poi, in ordine sparso. Prevedibilmente basso (non è un brano radiofonico) Simone Cristicchi al 23esimo, il chiacchieratissimo Tony Effe disperso al 19esimo, Gaia «alta» all’ottavo posto con Chiamo io chiami tu sopra Rose Villain al nono e Fedez onorevolmente al decimo con Battito. Ancora. Secondo il dato sulle canzoni del Festival (quindi non un dato totale) aggiornato a ieri pomeriggio 4 marzo, Bresh con La tana del granchio è 18esimo, Rkomi è 21esimo e Febbre di Clara 27esima.
Fin qui i dati contabili.
Ma quanto valgono questi dati? Insomma, sappiamo le posizioni, sappiamo quante emittenti trasmettono i singoli brani, ma quante persone li hanno realmente ascoltati? Il sito di Earone (che dal 2008 elabora le classifiche dei brani più ascoltati in radio in Italia) offre una nuova chiave per «pesare» il successo di ciascuna canzone. Ai parametri più difficili da interpretare, come il «punteggio» o il «numero di passaggi», si è aggiunto un numero molto più concreto e attuale, quello degli «ascolti» valutati sulla base del quarto d’ora medio, una «pregiatissima» unità di misura radiofonica.
Ad esempio, nell’ultima settimana Incoscienti giovani di Achille Lauro ha avuto 108.505.801 ascolti. Cuoricini dei Coma_Cose poco più di 107 milioni. E via elencando. Si tratta di ascolti e non di ascoltatori perché, com’è evidente, il singolo ascoltatore può aver fatto più ascolti dello stesso brano. «Abbiamo reso visibili i numeri che la radio non aveva mai fatto vedere in modo così evidente», spiega Maurizio Gugliotta, ceo di Earone. «Si parla di ascolti stimati e stimati è la parola usata nelle indagini di audience che, se vale per la pubblicità, vale anche per la musica».
In sostanza, si misura l’impatto che un brano ha sulla popolazione quando gira in radio tenendo conto che, in certi casi e in certe fasce orarie, un singolo «passaggio radiofonico» raggiunge anche un milione di persone. Visto che siamo in un’epoca forzatamente obbligata a considerare i numeri, anche la radio «dà i numeri», nel senso che offre la stima tangibile di quanto pesa una singola canzone. E spesso sono numeri che fanno impressione, specialmente in una fase in cui anche i fruitori di musica preadolescenti indirizzano le proprie preferenze anche seguendo, ad esempio, la quantità di «stream».
Tanto per capirci, Volevo essere un duro di Lucio Corsi ha accumulato oltre 80 milioni di ascolti settimanali in radio. Una cifra che non aggiunge nulla alla qualità ma che, alla maniera di Spotify, rende un’idea più realistica di quanto sia effettivamente il gradimento radiofonico. IL GIORNALE