I nomi dei ministri del futuro governo guidato da Giorgia Meloni: tra tecnici e politici, ecco chi potrebbe far parte dell’esecutivo
Ministri governo Meloni: dopo l’accordo raggiunto sui presidenti di Camera e Senato, il centrodestra nei prossimi giorni punta a chiudere il cerchio anche per quanto riguarda quella che sarà la composizione dell’esecutivo.
Del resto Giorgia Meloni ha fretta di mettersi subito a lavoro visto il calendario serratissimo, con la legge di Bilancio che deve essere scritta e approvata entro la fine dell’anno e il tema del caro-bollette che deve essere affrontato con la massima celerità.
Una volta che saranno elette la seconda e la terza carica dello Stato, il presidente Sergio Mattarella inizierà le sue consultazioni che dovrebbero essere abbastanza celeri: di fatto Giorgia Meloni da settimane si sta muovendo come la presidente del Consiglio in pectore.
Una volta ricevuto il mandato da parte di Mattarella per formare un nuovo governo, Meloni dovrà stilare la lista dei suoi ministri che poi sarà vagliata dal Colle. In caso di disco verde da parte del Quirinale, una volta incassata la fiducia il nuovo governo potrebbe iniziare il suo lavoro.
Ma chi saranno i ministri del governo Meloni? In questa ridda di voci e spifferi di Palazzo, ecco i nomi di chi sarebbe sicuro di un dicastero e chi invece sarebbe ancora in bilico.
Ancora pochi giorni e poi sarà ufficiale la lista dei ministri del governo Meloni. Da giorni però sono tanti i rumor su chi potrebbe far parte del nascente esecutivo di centrodestra. Vediamo allora chi sono i nomi sicuri e quelli invece in dubbio.
- Presidente del Consiglio: Giorgia Meloni (FdI)
- Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: Roberto Calderoli (Lega) ?
- Economia: Giancarlo Giorgetti (Lega) ?
- Giustizia: Francesco Paolo Sisto (Forza Italia) / Carlo Nordio (FdI) / Elisabetta Casellati (Forza Italia) ?
- Lavoro: Giulio Tremonti (FdI) ?
- Istruzione: Licia Ronzulli (Forza Italia) / Giuseppe Valditara (tecnico) ?
- Cultura: Gennaro Sangiuliano (tecnico) / Vittorio Sgarbi (tecnico) / Lucia Borgonzoni (Lega) ?
- Salute: Guido Rasi (tecnico) / Guido Bertolaso (tecnico) / Francesco Rocca (tecnico)
- Infrastrutture e Trasporti: Matteo Salvini (Lega) / Edoardo Rixi (Lega) ?
- Difesa: Adolfo Urso (FdI)
- Sviluppo Economico: Guido Crosetto (tecnico)
- Agricoltura: Gian Mario Centinaio (Lega) / Matteo Salvini (Lega) ?
- Esteri: Antonio Tajani (Forza Italia)
- Interni: Matteo Piantedosi (tecnico)
- Transizione Ecologica: Fabio Rampelli (FdI) / Roberto Cingolani (tecnico) ?
- Transizione Digitale: Vittorio Colao (tecnico) ?
- Turismo: Massimo Garavaglia (Lega)
- Pari Opportunità e Famiglia: Anna Maria Bernini (Forza Italia) ?
- Sud: Stefania Prestigiacomo (tecnico) ?
- Rapporti col Parlamento: Maurizio Lupi (Noi con l’Italia)
- Pubblica Amministrazione: Giulia Bongiorno (Lega)?
- Affari Regionali e Autonomie: Erika Stefani (Lega)
- Affari Europei: Raffaele Fitto (FdI) ?
- Non si è esclude però la creazione anche di altri ministeri, come quello per il Mare che è stato inserito nel programma elettorale del centrodestra.
I nodi da sciogliere
Non sarà facile per Giorgia Meloni arrivare a una fumata bianca per quanto riguarda la sua squadra di governo nei tempi auspicati dalla leader di Fratelli d’Italia. Le richieste dei suoi alleati infatti sembrerebbero cozzare con l’idea di esecutivo che la prossima presidente del Consiglio avrebbe in mente.
Per prima cosa ci sarà da accontentare Matteo Salvini che reclama un ministero importante. Difficile che ci possa essere un ritorno al Viminale, con le Infrastrutture o l’Agricoltura che potrebbero garantire al leghista ugualmente una buona visibilità.
La casella più delicata da riempire è quella dell’Economia. Dopo la serie dei “no grazie” da parte dei tecnici, in pole adesso per il Mef ci sarebbe Giancarlo Giorgetti che potrebbe essere affiancato da una serie di viceministri e sottosegretari.
Altro nodo da sciogliere è quello riguardante Licia Ronzulli che Silvio Berlusconi continuerebbe a volere alla Salute. Giorgia Meloni però non sarebbe d’accordo e alla fine il compromesso potrebbe essere quello di un ministero di seconda fascia. (Fonte: MONEY.IT)