I balneari ripartono da Camerota. Sala gremita al convegno sul futuro delle concessioni demaniali marittime.
Il movimento balneare è tutt’altro che morto. Anzi è più vivo che mai. La sentenza dell’adunanza plenaria del consiglio di stato che, di fatto, ha aperto le porte alle tanto temute aste non ha per nulla scalfito l’umore dei balneari italiani che continuano la loro battaglia per difendere le 30mila imprese sulla quali pende la ghigliottina dell’Europa.
A Marina di Camerota, i leader dei sindacati campani insieme a giuristi di fama come il Prof. Paolo De Caterini, ordinario della Luiss, il Presidente del T. A. R. Lecce il dott. Antonio Pasca, il consigliere del T. A. R. Campania il dott. Gianmario Palliggiano, il Prof. Avv. Gerardo Guzzo docente dell’Università di Cosenza e il Presidente Nazionale del Sib-Confcommercio Avv. Antonio Capacchione, si sono dati appuntamento sabato scorso presso la sala convegni dell’Hotel America. L’incontro, al quale hanno partecipato anche sindaci e amministratori locali, ha visto la presenza di numerosi imprenditori della costiera cilentana che hanno affollato il centro convegni. Ad aprire la serie di interventi sono stati leader territoriali storici dei balneari come Pierpaolo Guzzo, oggi imprenditore che per anni ha guidato il Sib locale siedendo anche in seno alla giunta provinciale della Confcommercio, Raffaele Esposito, attuale presidente provinciale della Confesercenti Salerno e numero uno della Fiba Campania, fino al giovane Luigi Cusati, recentemente nominato referente Sib per il comune di Camerota. A seguire l’intervento dei sindaci di Camerota, Mario Scarpitta e di Centola Carmelo Stanziala.
Gli organizzatori, al termine dell’incontro hanno dichiarato :
“Siamo molto soddisfatti . La nutrita presenza di operatori conferma innanzitutto che il movimento dei balneari è più che mai vivo e pronto a dare battaglia per il riconoscimento dei propri diritti, ma allo stesso tempo che la tematica è molto sentita. Le testimonianze dei relatori presenti confermano che è ancora possibile evitare le Aste cosi come concepite dalla direttiva Servizi dell’Unione Europea e che è possibile andare verso una riforma della legislazione italiana in materia di concessioni demaniali più giusta ed equilibrata”.