Governo Meloni, partita sottosegretari aperta: verso Cdm lunedì
Chiuso l’accordo di massima sulle caselle, ora tocca riempirle con i nomi. Proseguono senza sosta le trattative, all’interno della maggioranza, per la composizione della squadra dei sottosegretari e dei viceministri. Ieri si sono intensificati i contatti (telefonate e incontri) tra gli alleati di centrodestra: in particolare, ci sarebbe stato un incontro in via della Scrofa tra Fratelli d’Italia e Forza Italia. Nella serata di giovedì, a palazzo Chigi, sono stati avvistati i tre big meloniani che si stanno occupando del risiko: il presidente del Senato Ignazio La Russa, i ministri dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. L’obiettivo di Giorgia Meloni è completare la sua squadra quanto prima: in un primo momento si pensava di farcela entro oggi, ma i tempi si sarebbero allungati per venire incontro ai ‘desiderata’ di Fi, Lega e Noi moderati. Finché gli alleati non faranno chiarezza, soprattutto in casa loro, il premier non potrà risolvere il complicato sudoku. Più probabile che il Cdm decisivo possa tenersi lunedì 31 ottobre, in modo da procedere con il giuramento della squadra il 4 novembre. Lo ‘schema di ripartizione’ dovrebbe ricalcare la regola valsa per il risiko ministeriale: il 50% dei posti andrà a Fdi, il restante 50% sarà suddiviso tra gli alleati. Un ‘sudoku’ che si intreccia con la partita per definire le presidenze delle Commissioni parlamentari, che inizierà subito dopo.
Per quanto riguarda il sottogoverno, in casa Fdi tra i nomi ‘caldi’ c’è sempre quello di Giovanbattista Fazzolari, fedelissimo di Meloni, come possibile sottosegretario alla Presidenza con delega all’Attuazione del programma di governo. Maurizio Leo, responsabile economico di Fratelli d’Italia, esperto di fisco, è in pole per il ruolo di ‘vice’ di Giancarlo Giorgetti al Mef con delega alle Finanze. Edmondo Cirielli potrebbe ottenere l’incarico di viceministro degli Esteri, mentre Andrea Delmastro è favorito come sottosegretario alla Giustizia. La delega ai Servizi segreti dovrebbe essere affidata ad Alfredo Mantovano, mentre quella alla Transizione digitale andrebbe ad Alessio Butti.
Forza Italia, raccontano, ieri mattina avrebbe presentato la sua ‘lista’ a Fratelli d’Italia. Stando alle ultime indiscrezioni, ci sarebbero vari azzurri voluti direttamente da Silvio Berlusconi e alcuni della ‘vecchia guardia’ esclusi dal Parlamento in cerca di ‘risarcimento’. Sarebbero considerati blindati ma per ora ‘senza caselle’: Valentino Valentini, Francesco Paolo Sisto, Alberto Barachini, Paolo Barelli, Matteo Perego e Giuseppe Mangiavalori. In pole per l’upgrade governativo, riferiscono dalle parti di Arcore, anche Ugo Cappellacci. In quota rosa sembrerebbe resistere Matilde Siracusano. Tra i papabili ma in calo secondo l’ultimo ‘borsino azzurro’, esponenti storici di Fi, come Sestino Giacomoni, Gregorio Fontana e Valentina Aprea. Per sedare i malumori dell’ala sudista, sul piede di guerra perché sotto rappresentata a palazzo Chigi, il Cav, raccontano, avrebbe pensato a quattro parlamentari. Da qui la scelta del pugliese Sisto, uno dei legali dell’ex premier (favorito come ‘vice’ del Guardasigilli Carlo Nordio), del calabrese Mangiavalori, dell’ex governatore sardo Cappellacci e della siciliana Siracusano. Stando così le cose, però, resterebbe fuori dai giochi la Campania, che è pronta a puntare i piedi, creando una nuova grana per il Cav. Altro nodo da sciogliere, quello dei centristi: sarebbe in corso un braccio di ferro, perché, ‘Noi moderati’, rivendicherebbero due sottosegretari, ma alla quarta gamba del centrodestra sarebbe stata offerta solo una casella.
Tra i nomi leghisti quello dell’ex sottosegretario al Mef, Federico Freni resta in pole per fare squadra con Giancarlo Giorgetti. Alla Giustizia Salvini punterebbe sul senatore Andrea Ostellari, già presidente della Commissione del Senato. Il responsabile del dipartimento delle Infrastrutture della Lega, il ligure Edoardo Rixi dovrebbe finire al ministero di Porta Pia, al Mims retto dal leader Matteo Salvini. Vannia Gava resta il nome probabile all’Ambiente e alla sicurezza energetica, ma in ballo c’è anche il nome di Alessandro Morelli, già viceministro con Draghi. Il Carroccio potrebbe riconfermare la sottosegretaria del ministero della Cultura Lucia Borgonzoni, già in quel ruolo con il Conte I e poi con Draghi. Resterebbe in squadra di governo anche Rossano Sasso, già all’Istruzione, mentre pare quasi certo un posto anche per il responsabile dei dipartimenti, il senatore Armando Siri. Tra i nomi dell’ultima ora quello della senatrice Valeria Alessandrini. (ADNKRONOS)