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Giornata della memoria: 5 film da (ri)vedere

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Giornata della memoria: 5 film da (ri)vedere

L’1 novembre 2005 l’assemblea delle Nazioni Unite stabilì che il 27 gennaio di ogni anno sarebbe diventato il Giorno della Memoria, cioè la ricorrenza internazionale che commemora le vittime dell’Olocausto. Una data, il 27 gennaio, scelta perché in quella giornata del 1945 il campo di concentramento di Auschwitz fu liberato dalle truppe dell’Armata Rossa. Da quel momento in avanti lo sterminio degli ebrei entrò nell’immaginario comune e fece capolino in decine di film: abbiamo raccolto cinque titoli che vale la pena (ri)vedere.

IL PIANISTA (2002)
Ispirato alla storia vera del musicista ebreo-polacco Wladyslaw Szpilman (interpretato da Adrien Brody), racconta di come Szpilman sopravvisse alla distruzione del ghetto di Varsavia, durante la seconda guerra mondiale, e di come scampò alla deportazione nel campo di sterminio di Treblinka. Diretto con grande trasporto da Roman Polanski, ‘Il pianista’ vinse la Palma d’oro al Festival di Cannes 2002 e conquistò tre Oscar: miglior regia, sceneggiatura e attore protagonista.

SCHINDLER’S LIST (1993)
Considerato uno dei più importanti film sull’Olocausto, racconta la storia vera dell’imprenditore tedesco Oskar Schindler (interpretato da Liam Neeson), che riuscì a salvare oltre mille ebrei polacchi impiegandoli presso la propria fabbrica e in questo modo convincendo le autorità naziste a non deportarli. Girato con grande perizia da uno Steven Spielberg in stato di grazia, ricevette dodici candidature agli Oscar e ne vinse sette: miglior film, regia, sceneggiatura, fotografia, scenografia, montaggio e colonna sonora.

IL FIGLIO DI SAUL (2015)
È l’esordio lungo del regista e sceneggiatore ungherese Laszlo Nemes ed è un film di rara potenza visiva, girato con la cinepresa attaccata al protagonista e con il contesto nel quale si muove che spesso è fuori fuoco: scelta stilistica dettata dall’impossibilità di mostrare l’orrore. La trama si svolge all’interno del campo di concentramento di Auschwitz e ha per protagonista un sonderkommando, cioè un prigioniero ebreo costretto ad aiutare i nazisti nello sterminio dei suoi simili. Gran premio speciale della giuria al Festival di Cannes 2015 e Oscar come migliore film straniero.

LA VITA È BELLA (1997)
Il film inizia come una spensierata storia d’amore fra l’ebreo italiano Guido e la donna da lui amata, e diventa un incubo quando l’uomo e suo figlio vengono spediti in un campo di concentramento. Qui Guido cerca di proteggere il proprio bambino giocando, ridendo e raccontandogli storie. Scritto, diretto e interpretato da Roberto Benigni, ‘La vita è bella’ ha diviso pubblico e critica fra chi ha apprezzato il racconto dell’amore paterno e della dignità umana e chi invece ha trovato fuori luogo l’uso dell’umorismo per parlare di Olocausto. Il film è stato comunque un successo enorme, anche fuori dall’Italia, e ha vinto tre Oscar: miglior attore protagonista, colonna sonora e film straniero.

L’UOMO DEL BANCO DEI PEGNI (1964)
Dopo avere perso moglie e figli nella tragedia dell’Olocausto e dopo essere sopravvissuto ad Auschwitz, un ex professore universitario ebreo si trasferisce a Harlem e apre un negozio di pegni. Ha perso la fiducia nell’umanità e si è imposto un distacco totale da ciò che lo circonda, ma il suo passato continua a perseguitarlo. Diretto da Sidney Lumet, ‘L’uomo del banco dei pegni’ è considerato il primo film statunitense ad avere mostrato l’Olocausto dal punto di vista di un sopravvissuto, e ha esercitato un’enorme influenza sul cinema che successivamente ha affrontato questo argomento.

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