Elezioni 2022. Francesco Castiello: “Le ragioni della mia candidatura al Senato per il 2° mandato nelle file del M5S

Elezioni 2022. Francesco Castiello: “Le ragioni della mia candidatura al Senato per il 2° mandato nelle file del M5S

L’età avanzata (80 anni) e la lunga e grave malattia da COVID mi avevano dissuaso. Le scissioni di tanti opportunisti, che hanno lasciato il M5S solo per assicurarsi la candidatura per il 3° mandato, mi hanno indotto ad un ripensamento. Non posso far mancare la mia solidarietà al Presidente Conte, che con fermezza, dignità e garbo sta rilanciando il M5S e creando il terzo polo. Ho combattuto al suo fianco dure battaglie raggiungendo
importanti vittorie, quali la riserva della quota 34% degli investimenti pubblici al Mezzogiorno; riserva che è stata codificata nella Legge finanziaria del dicembre 2019. Altra
importante vittoria raggiunta è quella della decontribuzione triennale per i nuovi contratti di lavoro che ha invogliato le imprese, esonerandole dai pesanti oneri previdenziali, a
numerose assunzioni. Vincendo le resistenze comunitarie, la decontribuzione dovrà essere resa strutturale e permanente essendosi rivelata come il più potente incentivo per la
riduzione della disoccupazione giovanile.
Resta da vincere l’importante battaglia del Superbonus 110%, improvvidamente bloccato, nonostante l’incremento di circa 700.000 nuovi posti di lavoro nell’edilizia e di altrettanti nelle 18 attività indotte. Bisogna rilanciare al più presto questo importante incentivo, perfezionando i controlli ed evitando ogni abuso, eliminando un comodo, pretestuoso alibi
per chiederne la soppressione. Il rilancio del Superbonus è un tassello importante della transizione ecologica. I tetti fotovoltaici diminuiscono sensibilmente la dipendenza dal gas e dal petrolio e l’inquinamento atmosferico. Bisogna introdurre il reddito energetico, prendendo esempio dall’iniziativa della Regione Puglia che, con recente legge, ha istituito un contributo fino a 8.000 euro per i tetti fotovoltaici cui hanno diritto tutte le famiglie con ISEE non superiore a 20.000 euro.
Bisogna tutelare – migliorandone le modalità di attuazione – il reddito di cittadinanza che durante la pandemia si è rivelato una misura essenziale per regolare conflitti sociali (come riconosciuto dall’ISTAT) che, altrimenti, avrebbero potuto minare la tenuta sociale del Paese. Dobbiamo proseguire nell’attività di semplificazione dei rapporti amministrativi riducendo gli intralci burocratici e migliorando la qualità della vita, come si è fatto con l’introduzione dell’assegno unico familiare: un bonifico che arriva alle famiglie ogni mese al posto della giungla di micro sostegni difficili da richiedere.
Occorre rafforzare la tutela ambientale rimuovendo le condizioni che favoriscono la diffusione delle malattie oncologiche, purtroppo in aumento. Una recente direttiva comunitaria prevede che nel 2035 le morti per tumore sopravanzeranno largamente quelle per malattie cardiovascolari, imponendo ai singoli Stati di adottare ogni misura utile
a elevare il tasso di sopravvivenza degli ammalati oncologici (dall’attuale 47%, al 70%).
Occorre aprire una forte vertenza per la sanità, promuovendo la medicina territoriale, utilizzando la negativa esperienza della pandemia e riequilibrando i rapporti Stato-Regione, squilibrati a favore della Regione e a danno dello Stato dalla riforma del Titolo V della Costituzione varata nel 2001.
Occorre tutelare le aree interne migliorando i collegamenti viari e telematici. Si dovrà potenziare il turismo culturale che è il solo in grado di promuovere diffuse presenze nei borghi e nelle zone interne in generale.
La scandalosa migrazione da un partito all’altro, divenuta intollerabile in particolare negli ultimi due anni, rende ormai improcrastinabile la riforma dell’art. 67 della Costituzione sul vincolo di mandato. Ho presentato a fine legislatura un disegno di legge costituzionale nel quale si prevede che il deputato o il senatore che cambia partito incorre nella
decadenza. Solo così sarà possibile arginare il crescente fenomeno delle giravolte, che rendono instabile il quadro politico, nullificando il mandato ricevuto dagli elettori.