Diabetici, a Eboli esplode l’ira dei farmacisti. La dottoressa Sena: «Tornare subito al vecchio sistema»
Continuano le polemiche e le reazioni per i danni provocati ai diabetici ebolitani. A gettare acqua sul fuoco è il sindaco Mario Conte che ieri ha incassato l’impegno del governatore Vincenzo De Luca per revocare il provvedimento che ha bloccato l’assistenza ai diabetici nella Piana del Sele. «Il presidente De Luca, (c’era anche il suo vice Fulvio Bonavitacola) si è impegnato a sbloccare in tempi celeri la delibera per il piano terapeutico anche in ospedale a Eboli, non solo al Distretto sanitario. Per le file nei Distretti, De Luca si è impegnato a potenziare il personale. Noi come amministrazione seguiremo la vicenda con grande attenzione». Dal primo maggio, l’Asl di Salerno ha vietato all’ospedale di Eboli di firmare piano terapeutici e cedere presidi ai diabetici. La strana lite tra uffici ha provocato un esborso di denaro per i pazienti: 80 euro a settimana per acquistare il kit necessario ai controlli. Nella lite tra burocrati ci rimettono i pazienti di tasca loro.
Sulla questione interviene la farmacista Maria Giovanna Sena : «Il nuovo sistema per ottenere i presidi per i diabetici sta complicando la vita ai pazienti e alle farmacie. Prima di intraprendere tale scelta bisognava valutare se era più importante un piccolo risparmio economico o un servizio migliore offerto ai cittadini. Lavoro in farmacia da ormai quaranta anni e sono titolare della mia da diverso tempo, quindi posso affermare, senza timore di essere smentita, che il mondo delle farmacie da sempre si è fatto carico di far proprie le novità che arrivano dal sistema nazionale e di far sì che queste vengano recepite dalla propria clientela».
Alcune novità, però: «non solo mettono in difficoltà i farmacisti ma creano gravi disagi ai cittadini». La gestione diretta dei presidi diabetici in farmacia rappresentava una modalità che: «garantiva un servizio ottimale, veloce e meno complesso, soprattutto per chi ha la necessità di districarsi tra misurazioni, striscette, aghi e lancette. Oggi il cliente diabetico è costretto a tornare due volte in farmacia: in un primo momento per l’ordine e poi per il ritiro, augurandoci che i depositi siano forniti dei prodotti. Succede che al ritiro il paziente ha una fornitura minore rispetto alle sue necessità, trovandosi costretto ad acquistare ciò che prima veniva erogato gratuitamente e regolarmente. Chiediamo che il problema venga risolto nel minor tempo possibile, perché la farmacia è un presidio sanitario importante sul territorio e siamo abituati da sempre a dare risposte concrete e veloci ai cittadini». (LA CITTA)