CILENTO, FALESIA A RISCHIO. COSTA E BILOTTI (M5S) INTERROGANO IL GOVERNO
Camerota (Sa), 24 mar. – Un costone di falesia di inestimabile valore ambientale, naturale e paesaggistico è finito in polvere, pochi giorni fa, in prossimità della spiaggia del Mingardo a Marina di Camerota, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Il vicepresidente della Camera Sergio Costa e la senatrice Anna Bilotti (M5S) hanno presentato un’interrogazione al ministro dell’Ambiente per chiedere chiarimenti sull’effettiva presenza delle necessarie perizie geologiche che hanno autorizzato il brillamento della parete rocciosa lungo il tratto di costa. Un evento che rischia di non rimanere un caso isolato. E chiedono anche il celere ripristino della viabilità senza provocare conseguenze negative per il territorio e l’ambiente.
«Prima di proseguire con ulteriori azioni – spiegano i parlamentari Costa e Bilotti – è necessario che il ministero dell’Ambiente agisca al fine di valutare se l’intervento realizzato abbia arrecato un danno al paesaggio e all’ambiente, e accerti eventuali responsabilità. La salvaguardia dei cittadini è fondamentale, ed è necessario che qualunque azione venga intrapresa individuando quelle modalità maggiormente rispettose del paesaggio, dell’ambiente e degli ecosistemi»
«Le falesie e le grotte di Camerota – aggiungono –, quali componenti qualificanti il paesaggio culturale del parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, sono state iscritte nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco per l’eccezionale testimonianza offerta dalla presenza dell’uomo nel sito dalla preistoria più antica all’età moderna; alla luce di questa situazione, Dario Vassallo, Presidente della “Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore”, ha inviato una missiva allo stesso Unesco, al Ministero della Cultura e al Ministero dell’Ambiente per chiedere chiarimenti».