Cilento a vela, Stazione zoologica Anton Dohrn e Comune di Camerota riannodano la biodiversità marina
Un gruppo di ricercatori della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli e l’associazione Cilento a vela – Cilento Sailing (Federazione Italiana Vela), con il supporto del Comune di Camerota, stanno collaborando in un’iniziativa di “scienza partecipativa”, o citizen science, incentrata sul censimento della biodiversità marina in Cilento, che ha di recente portato alla pubblicazione di importanti dati scientifici frutto della prima campagna di campionamento realizzata nel 2023.
Nelle acque di Camerota, nel corso di un progetto pilota iniziato l’estate scorsa, i velisti di Cilento a vela hanno contribuito alla raccolta di campioni biologici derivanti da acqua marina, poi analizzati in laboratorio alla Stazione Zoologica per ricercare tracce di DNA di animali, piante, alghe e microrganismi marini. “È un po’ come il lavoro che fa la polizia scientifica sulla scena del crimine: l’analisi del DNA può aiutarci a rilevare la presenza di esseri più o meno sfuggenti. Senza contare che gli studi sulla biodiversità marina richiedono la raccolta frequente di campioni perché l’acqua è in continuo movimento e con essa anche il pulviscolo di mare da cui ricaviamo le tracce di DNA. L’aiuto delle comunità locali è stato così particolarmente prezioso: loro sono in mare più spesso di noi e hanno una grande conoscenza ed esperienza della costa”, dice Domenico D’Alelio (Stazione Zoologica di Napoli), coordinatore del progetto.
A Camerota, la collaborazione con i velisti locali e il sostegno dell’autorità comunale hanno anche permesso di tessere altri legami tra la Ricerca sulla biodiversità marina e la Società, a partire dai giovani. BIOMARCS ha infatti portato i ricercatori a raccontare i loro studi alle scuole secondarie che partecipavano ai campi scuola di vela a Camerota nel corso del 2023. Sono stati così ingaggiati più di 300 studenti e una quarantina di professori, mettendo alcuni di loro alla prova con il primo trattamento di campioni biologici destinati all’analisi del DNA ambientale. Questo monitoraggio marino comunitario ha così permesso di rilevare oltre 300 generi di organismi marini nelle acque di Camerota, includendo animali, piante ed esseri microscopici.
Un gruppo di ricercatori della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli e l’associazione Cilento a vela – Cilento Sailing (Federazione Italiana Vela), con il supporto del Comune di Camerota, stanno collaborando in un’iniziativa di “scienza partecipativa”, o citizen science, incentrata sul censimento della biodiversità marina in Cilento, che ha di recente portato alla pubblicazione di importanti dati scientifici frutto della prima campagna di campionamento realizzata nel 2023.
Nelle acque di Camerota, nel corso di un progetto pilota iniziato l’estate scorsa, i velisti di Cilento a vela hanno contribuito alla raccolta di campioni biologici derivanti da acqua marina, poi analizzati in laboratorio alla Stazione Zoologica per ricercare tracce di DNA di animali, piante, alghe e microrganismi marini. “È un po’ come il lavoro che fa la polizia scientifica sulla scena del crimine: l’analisi del DNA può aiutarci a rilevare la presenza di esseri più o meno sfuggenti. Senza contare che gli studi sulla biodiversità marina richiedono la raccolta frequente di campioni perché l’acqua è in continuo movimento e con essa anche il pulviscolo di mare da cui ricaviamo le tracce di DNA. L’aiuto delle comunità locali è stato così particolarmente prezioso: loro sono in mare più spesso di noi e hanno una grande conoscenza ed esperienza della costa”, dice Domenico D’Alelio (Stazione Zoologica di Napoli), coordinatore del progetto.
A Camerota, la collaborazione con i velisti locali e il sostegno dell’autorità comunale hanno anche permesso di tessere altri legami tra la Ricerca sulla biodiversità marina e la Società, a partire dai giovani. BIOMARCS ha infatti portato i ricercatori a raccontare i loro studi alle scuole secondarie che partecipavano ai campi scuola di vela a Camerota nel corso del 2023. Sono stati così ingaggiati più di 300 studenti e una quarantina di professori, mettendo alcuni di loro alla prova con il primo trattamento di campioni biologici destinati all’analisi del DNA ambientale. Questo monitoraggio marino comunitario ha così permesso di rilevare oltre 300 generi di organismi marini nelle acque di Camerota, includendo animali, piante ed esseri microscopici.
“L’avvio di questo piccolo osservatorio sulla biodiversità marina gestito dal basso è stato reso possibile dal progetto europeo IMPETUS, che supportato le nostre visite scientifiche a Camerota, necessarie a formare i velisti e a incontrare le scolaresche, oltre che pagare le analisi di laboratorio e pubblicare dati preziosi, frutto di questo bellissimo sforzo di scienza condivisa”, afferma D’Alelio. “Questo progetto ha dato un prezioso contributo a Camerota, sia dal punto di vista scientifico che di valorizzazione del territorio” conclude Teresa Esposito, assessore al turismo di Camerota. L’obiettivo del 2024 sarà estendere questo approccio che integra la raccolta di dati e la comunicazione sulla biodiversità, anche all’ambito delle Aree marine protette.