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Capitale della cultura, l’attesa è (quasi) finita: il Cilento ci crede

Turismo

Capitale della cultura, l’attesa è (quasi) finita: il Cilento ci crede

Il prossimo 16 marzo la proclamazione del ministro Dario Franceschini

Cresce l’attesa per scoprire chi sarà la Capitale italiana della Cultura 2024. Mercoledì 16 marzo, alle ore 11, presso la Sala Spadolini del Ministero della Cultura, si terrà la cerimonia di proclamazione della città vincitrice.

Una data importante per l’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento che, lo scorso 4 marzo, ha sostenuto l’audizione di fronte alla commissione presieduta da Silvia Calandrelli, direttrice Rai Cultura e Direttrice Genere Cultura ed Educational. Una mattinata intensa, frutto di un lavoro di collaborazione dei territori, delle associazioni e degli enti, iniziato molti anni fa, ma che ha visto il suo senso di appartenenza più forte nel sostegno convinto e concreto alla candidatura di tanti partner del territorio.

Nel corso dell’audizione, Franco Alfieri, presidente dell’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento, il prof Giovanni Solimine, direttore Scientifico del dossier, e Paola Mangone, coordinatrice tecnica del dossier, moderati da Anna Maria Vitale, responsabile del progetto Biblioteca Digitale, hanno relazionato sulle bellezze del territorio e sugli obiettivi futuri, illustrando le sette colonne del dossier e ponendo l’accento sui giovani, i beni culturali, i borghi, il patrimonio immateriale, la musica, le strutture presenti e le opere da realizzare, in virtù della cultura dell’unione che, negli anni, ha dimostrato di essere una fondamentale via di crescita del territorio.

All’audizione, durata sessanta minuti e trasmessa in streaming, era presente una folta e variegata delegazione composta da sindaci dell’Unione, rappresentanti di istituzioni, enti, associazioni e imprese che operano nel territorio. Tutti i partecipanti hanno contribuito a vario titolo e secondo le proprie competenze alla realizzazione del programma per il 2024, sostenendone i principi e la visione comune.

“Nella mia carriera politica ho parlato alla presenza di tanti pubblici eterogenei – ha dichiarato Franco Alfieri -. Durante l’audizione, le mie parole non erano rivolte soltanto alla commissione, ma a tutte le persone che ho incontrato in tanti anni di attività sul territorio. La cultura dell’Unione nasce soprattutto dalla collaborazione tra le realtà, dall’entusiasmo che parte dal basso per concretizzarsi grazie ad opportunità come queste. Qualunque sia il verdetto del 16 marzo, la candidatura è stata un’ulteriore dimostrazione che la nostra terra e i nostri luoghi possono fare la differenza in nome dell’unione, della collaborazione e del duro lavoro.”

C’è attesa, quindi, per il prossimo 16 marzo quando la giuria comunicherà al Ministro Franceschini la vincitrice. Le altre città finaliste sono: Ascoli Piceno, Chioggia (VE), Grosseto, Mesagne (BR), Pesaro, Sestri Levante con il Tigullio (GE), Siracusa, Viareggio (LU) e Vicenza.Il titolo di Capitale italiana della cultura è conferito per la durata di un anno e la città vincitrice riceverà un milione di euro per la realizzazione del progetto.

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