Capaccio Paestum: è già toto Sindaco
Inizia la fase del commissariamento per Capaccio Paestum. Dopo le dimissioni dell’ormai ex sindaco Franco Alfieri e della maggioranza, ieri mattina è stato decretato lo scioglimento del consiglio comunale. Nella giornata di ieri, il prefetto di Salerno, Francesco Esposito, ha provveduto a nominare il commissario prefettizio che dovrà guidare l’Ente fino alle prossime elezioni. Si tratta del vice prefetto Davide Lo Castro, dirigente dell’Ufficio Organizzazione e innovazione amministrativa del Dipartimento per l’Amministrazione Generale, per le Politiche del Personale dell’Amministrazione Civile e per le Risorse Strumentali e Finanziarie del Ministero dell’Interno.
Il commissario, che dovrebbe insediarsi già nella mattinata di lunedì, dovrà ora traghettare il Comune fino alle elezioni, in programma a maggio 2025. Le dimissioni, come confermato dai diretti interessati, sono state un atto obbligatorio per il clima poco sereno che si registrava, soprattutto dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha confermato la misura degli arresti domiciliari per Franco Alfieri e per gli altri imputati coinvolti nell’inchiesta della Procura di Salerno.
Intanto, tanto nel centrosinistra quanto nel centrodestra è già partito il toto nomi per scegliere il prossimo candidato alla fascia tricolore. La coalizione di centrodestra ha annunciato, nel corso di un incontro molto partecipato tenutosi giovedì sera, che il candidato alla carica di primo cittadino sarà scelto attraverso le primarie. Tra i nomi vi sono sicuramente quelli di Emanuele Sica e Carmine Caramante, entrambi già candidati sindaci. Per Fratelli d’Italia spunta invece il nome di Giuseppe Coccorullo, presidente dell’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, che potrebbe essere seriamente intenzionato a scendere in campo. Forza Italia potrebbe proporre il nome di Antonio Fasolino, già segretario del Nuovo Psi. Potrebbe essere protagonista della partita anche Noi Moderati, che potrebbe lanciare un nome da candidare alle primarie. Nel centrosinistra, il PD vorrebbe chiudere con la famiglia Alfieri e dunque si esclude la candidatura del figlio, Alessandro. I dem potrebbero puntare invece sull’ormai ex presidente del Consiglio Angelo Quaglia, ma guarderebbero con attenzione anche all’ex assessore Antonio Di Filippo. Sul tavolo delle trattative ci sarebbe anche Ettore Bellelli, presidente di Coldiretti Campania, ma qui si entrerebbe nel campo del civismo, costringendo gli alleati a rinunciare ai simboli di partito, come avvenuto in occasione della candidatura di Alfieri.
Per il momento, solo ipotesi. Si dovrà attendere ancora qualche settimana prima di entrare nel vivo della trattativa e lanciare poi la campagna elettorale per il post Alfieri. (Erika Noschese)