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lunedì, Novembre 25, 2024
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Capaccio Paestum, Alfieri resta in carcere: gip rigetta richiesta di attenuazione della misura cautelare

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Capaccio Paestum, Alfieri resta in carcere: gip rigetta richiesta di attenuazione della misura cautelare

CAPACCIO PAESTUM. Il gip del Tribunale di Salerno, Valeria Campanile, ha rigettato la richiesta di revoca o mitigazione della misura cautelare avanzata da Franco Alfieri, che resta dunque in carcere. A confermarlo il legale difensore, l’avv. Domenicantonio D’Alessandro, che preannuncia immediato ricorso al Riesame.

In attesa di conoscere le altre decisioni del gip all’esito degli interrogatori di garanzia resi dagli altri arrestati, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Salerno sui presunti appalti pilotati a Capaccio Paestum, intanto l’indagato Andrea Campanile, ristretto ai domiciliari, ha rassegnato le dimissioni dall’incarico di capo dello staff del sindaco Franco Alfieri, attualmente sospeso dal prefetto ed ancora ristretto nel carcere di Fuorni: a comunicarlo il legale difensore di fiducia, l’avv. Cecchino Cacciatore.

Nel corso del Consiglio comunale di ieri sera, invece, la maggioranza consiliare si è stretta attorno al primo cittadino, ad oggi sospeso con provvedimento prefettizio, ma non sono mancati i veleni con l’unico esponente di opposizione, Emanuele Sica.

“Siamo increduli e scioccati da quanto accaduto alla nostra comunità, che vive uno dei momenti più tristi della sua storia – ha esordito il presidente dell’assise civica, Angelo Quaglia – ma è proprio in questi momenti difficili che deve prevalere il senso di responsabilità e solidarietà, che le contrapposizioni lascino spazio alle riflessioni, non abbiamo bisogno di maghi o di eroi: è la strada maestra per proseguire il glorioso cammino politico-amministrativo intrapreso 5 anni fa”.

“In primis, desidero esprimere la mia vicinanza alla famiglia Alfieri, molto provata da questa vicenda – ha aggiunto il sindaco f.f. Maria Antonietta Di Filippo – siamo rimasti attoniti ma andiamo avanti sulla scia degli insegnamenti di Franco, grati per il lustro che ha dato alla nostra città pur venendo da fuori: desidero quindi comunicare che la nostra Amministrazione andrà avanti fino a quando l’uomo ed il politico Alfieri deciderà ciò che riterrà più opportuno, saremo qui a qualunque costo”. 

Durissimo, invece, l’attacco del consigliere di minoranza Emanuale Sica“Pur essendo garantista, è necessario scindere la vicenda giudiziaria da quella politico-amministrativa, perché Capaccio Paestum non può attendere i tempi della giustizia, vista la grave crisi economico-finanziaria in cui verse l’ente, trascinato in pre-dissesto dalla gestione Alfieri: è necessario, quindi, che i co-protagonisti di questa situazione scellerata dei conti pubblici, ovvero gli attuali amministratori che supinamente hanno avallato tutte le decisioni di Alfieri, stacchino la spina per consentire alla città di andare avanti e ridare la parola ai cittadini”.

“Prendiamo atto che il consigliere Sica ha già emesso la sua sentenza di condanna – ha tuonato l’assessore Antonio Di Filippo – ricordo, però, che siamo in una fase cautelare e così come abbiamo piena fiducia nella magistratura, abbiamo fiducia anche nell’operato del sindaco Alfieri”.

“Proprio da Sica non accetto lezioni di etica e moralità, anzi sono offeso dalle sue parole – la replica del consigliere comunale Giovanni Cirone – visto che proprio lui avrebbe dovuto staccare la spina e dimettersi, per primo, quando non si riconobbe più parte della maggioranza grazie alla quale era stato eletto e nominato presidente del Consiglio comunale”.

“Sono il consigliere più giovane del consesso – ha concluso poi Gianmarco Scairati – ma, per me, il senso di responsabilità invocato dal collega Sica non si dimostra staccando la spina, bensì portando avanti il Comune nel rispetto delle tante persone che ci hanno votato”. (StileTV)

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