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venerdì, Novembre 15, 2024
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Caos Ruggi: a Salerno sistema in tilt e niente visite a Ortopedia. L’invito degli addetti: «Se ritenete, andate altrove…»

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Caos Ruggi: a Salerno sistema in tilt e niente visite a Ortopedia. L’invito degli addetti: «Se ritenete, andate altrove…»

«Se ritiene, può anche andare via e rivolgersi a un altro ospedale». Non sono tanto le dolorose fitte alla schiena e nemmeno il peso per essere stato costretto a restare seduto per almeno due ore su una sedia di legno – nonostante i malesseri nella zona lombare – a ferire davvero Ivan Petrosino. A fare davvero male sono state le parole che si è sentito ripetere nel reparto di Ortopedia dell’ospedale “Ruggi” di Salerno dove era arrivato in seguito a un primo accesso al Pronto soccorso di via San Leonardo.
Nelle ultime ore, infatti, eseguire gli accertamenti richiesti è stato impossibile: dall’area d’emergenza-urgenza, infatti, dopo i trasferimenti nessuno ha fatto presente ai pazienti che il sistema informatico nel reparto era andato completamente in tilt. Un cortocircuito che ha comportato che i pazienti sono comunque stati dirottati al piano dove il personale medico, però, non era in grado di effettuare alcuna visita e, soprattutto, i medici non avevano la possibilità di richiedere alcuna tipologia di esame, anche quello più banale come un prelievo del sangue.
Per ore, quindi, davanti alla stanza del medico sono rimasti in attesa una bambina con un polso fasciato alla meglio, una signora anziana e due ragazzi in barella che avevano fatto un incidente stradale. Il signor Petrosino, spazientito da ore di attesa e basito per la risposta ricevuta ha deciso di firmare, andare via e rivolgersi a una struttura privata. «Io avevo la possibilità di andare via e soprattutto le capacità economiche per bypassare l’ospedale. Ma mi domando: che cosa accade a un povero cristo che non ha le mie stesse possibilità? È vergognoso quello che ho subito e a cui ho assistito, ho il forte dubbio che si sia profilata l’omissione di soccorso perché questa ammissione di impotenza davanti ai pazienti è un fatto gravissimo. Tra l’altro, non si comprende come sia possibile che nessuno al Pronto soccorso si sia posto il problema di evitare ai pazienti di recarsi inutilmente in un altro reparto».

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