Contagi letteralmente impazziti, dati schizofrenici, tracciamento Asl saltato, ricoveri programmati e visite non urgenti stoppate da tre giorni. E poi la debacle sulla scuola, con una durissima sentenza del Tar. E’ caos sanità in Campania, con i servizi al minimo e il Covid al massimo. E a finire nel mirino, stavolta, è il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, in qualità di commissario Covid e dominus della sanità in Regione.
A puntare l’indice è il capogruppo di Forza Italia e dell’opposizione in Campania, l’ex governatore Stefano Caldoro, che chiede ufficialmente al governo di rimuovere de Luca dal ruolo di commissario Covid. La sua, stavolta, è un’iniziativa che poggia – dice – su due provvedimenti pesanti. «Da un lato la decisione del Tar sulle scuole; dall’altra quella del Governo».
Per Caldoro, «la situazione in Campania è fuori controllo e lo dimostra lo stesso De Luca quando chiude le scuole per tale ragione». «Si tratta di un’autodenuncia». – asserisce – Ed ecco l’iniziativa. «Siccome il commissariamento è una delega del Governo, che con i suoi Dpcm ha dato ai presidenti delle Regioni il ruolo di commissari Covid, questo potere, che è di tipo emergenziale, può anche essere ritirato».
Il perché, secondo Caldoro, l’ha già spiegato il Tar. Parla di misure restrittive di altre attività non assunte, di carente previsione di misure preordinate a scongiurare il rischio, nonostante il collasso del sistema, anche dei trasporti, fosse ampiamente prevedibile». Screening mancati, prevenzione, controlli, accessibilità negli ospedali. Per il capo dell’opposizione, dunque, non ci sono mezze misure: «Quella sentenza è un atto di accusa violentissimo. Il Tar dice che la Regione non fa quello che deve, il commissario Covid manca tutti gli obiettivi. E lo dico anche al Governo. I cittadini sono in percolo per l’incapacità di De Luca di intervenire». Al posto del Governatore, quindi, «bisogna nominare, come da prassi, i prefetti quali commissari ad acta».
Ma il j’accuse di Caldoro abbraccia complessivamente le condizioni dell’intera sanità campana. Quanto alla gestione Covid, e alle difficoltà delle Asl, che di fatto non riescono più a seguire i positivi e i loro contatti, elogia «l’abnegazione e il coraggio del personale sanitario». «Il punto è che se non c’è una guida e una programmazione a monte, il sistema territoriale non regge».
E siamo alla sanità negata: «Bloccare le prestazione ordinarie è un fallimento, che diventa gravissimo per qualcosa che era prevedibile. Ma è anche una follia – dice l’ex presidente regionale – e un atto di totale irresponsabilità. Così si mette a rischio la salute dei cittadini, anche perché la prevenzione è totalmente assente».
Per finire, l’attacco è anche politico per ciò che attiene alla comunicazione dei dati sui positivi. Da due giorni, la Campania pubblica anche il numero dei positivi sui tamponi antigenici. E così dai 12.000 – dato già altissimo – degli ultimi giorni, si arriva anche a 30.000. Caldoro non ha dubbi: «De Luca usa l’argomento della paura come strumento di consenso elettorale. Quello che mi preoccupa di più è proprio l’inattendibilità dei suoi dati. Numeri al lotto, manipolati a fini politici. Una volta li si leggono in una maniera, l’altra diversamente. E questa – chiosa – è un’ulteriore responsabilità nel caos che si è generato». (Flavio Coppola – ORTICALAB )