Bonus 200 euro, modulo autocertificazione: la scadenza di luglio
Il Bonus 200 euro è la nuova indennità introdotta dal governo Draghi nel decreto Aiuti, e rientra nell’ambito delle misure adottate in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, e di politiche sociali, come risposta sia alla crisi energetica che alla guerra in Ucraina (vedi anche la guida Bonus 200 euro). A luglio è prevista la scadenza per i dipendenti pubblici e privati, che rappresentano circa la metà della platea di 31,5 milioni di beneficiari della misura contro il caro vita prevista dal Decreto aiuti.
Nel caso dei dipendenti privati, ricorda studiocataldi.it, per aver diritto al bonus da 200 euro varato dal governo, servirà presentare un’autodichiarazione. Il bonus arriverà solo “previa dichiarazione del lavoratore di non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 32, commi 1 e 18”.
Bonus 200 euro, dipendenti pubblici
Tra le misure per il lavoro e le politiche sociali è previsto il riconoscimento di un assegno una tantum a lavoratori e pensionati al fine di contribuire al contrasto delle difficoltà legate al caro prezzi. Il bonus, inizialmente previsto per lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati, in sede di conversione, è stato esteso ad altre categorie e in relazione ai beneficiari iniziali sono stati previsti limiti e requisiti ulteriori e specifici. Nel caso dei dipendenti pubblici essi hanno diritto al bonus una tantum da 200 euro, previsto dal dl Aiuti. E non servirà compilare alcuna auto-dichiarazione per ricevere il bonus, come invece previsto per gli altri lavoratori dipendenti. Così è stabilito in un articolo della bozza del dl Semplificazioni fiscali.
Bonus 200 euro, l’autocertificazione
Nel caso dei dipendenti privati, non si tratta però di un’erogazione automatica: serve prima una autocertificazione con la quale il lavoratore dichiari di non essere titolare di un trattamento pensionistico o del reddito di cittadinanza.
Al momento non esiste un modello, ma un fac-simile (in allegato) è stato ipotizzato dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro. Il documento dovrà contenere i dati anagrafici del dipendente (nome, data e luogo di nascita, residenza e indirizzo, codice fiscale) e i dati del datore di lavoro (nome o ragione sociale, codice fiscale e partita Iva). Il lavoratore dovrà dichiarare di essere in possesso dei requisiti necessari per ottenere il bonus.