Siglato protocollo d’intesa tra il Comune di Roscigno, la Federico II di Napoli, la Banca Monte Pruno per attività di promozione sul sito archeologico di Monte Pruno assieme ai ragazzi del SAI.
Un accordo cooperativo di collaborazione didattico-scientifica con il Centro interdipartimentale di Studi per la Magna Grecia dell’Università degli Studi Federico II di Napoli e la Banca Monte Pruno di Fisciano, Roscigno e Laurino per portare avanti attività di promozione e sistemazione del sito archeologico di Roscigno-Monte Pruno assieme anche
ai ragazzi del SAI (Sistema Accoglienza Integrazione). Questo il senso del patto stipulato oggi nella sede del Comune di Roscigno dal sindaco Pino Palmieri, col vicesindaco Marialuisa Pecori, dalla professoressa Bianca Ferrara del DSU della Federico II, dalla Cooperativa Tertium Millenium col presidente Antonello Calandriello.
Dal 2016 il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Napoli Federico II svolge attività di ricerca, valorizzazione e fruizione nel Parco Archeologico di Roscigno-Monte Pruno, nell’ambito di una concessione di scavo affidata dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio (Ministero della Cultura )e tutt’ora in corso.
Inoltre, grazie ad una convenzione stipulata tra il Centro Interdipartimentale di Studi per la Magna Grecia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, il Comune di Roscigno e la Banca Monte Pruno-Credito cooperativo di Roscigno e di Laurino, è stata realizzata una struttura operativa che costituisce il punto di riferimento logistico per l’annuale scavo archeologico. In questa Scuola-scavo i giovani ricercatori sono supportati in ogni aspetto di carattere logistico e organizzativo.
Il pianoro sulla vetta del Monte Pruno di Roscigno fu occupato da gruppi di Enotri fin dal VII secolo a.C. Agli Enotri, una delle popolazioni italiche più antiche, seguirono negli ultimi decenni del V secolo i Lucani.