Strage migranti Crotone, “da scafisti chiesti 8mila euro a passeggero”
Ottomila euro per ognuno dei migranti, saliti a bordo della barca naufragata ieri mattina davanti alle Coste di steccato di Cutro. I risparmi di una vita per molti dei migranti finito poi in acqua. E’ quanto ha scoperto la Procura che ha emesso i tre fermi di polizia giudiziaria per altrettanti scafisti, di cui uno minorenne. I due di maggiore età, un turco e un pakistano, sono stati portati nel carcere di Crotone. Il minorenne nel carcere minorile di Catanzaro.
Secondo una prima ricostruzione, l’imbarcazione era partita giovedì mattina, 23 febbraio, da Izmir, in Turchia, con un carico di cittadini iracheni, iraniani, afghani e siriani. A bordo almeno 180 persone. Arrivati sulle rive di Crotone, la nave si è imbattuta su una secca e si è spezzata in due. Con gli ultimi corpi recuperati le vittime accertate finora salgono a 63, ma si teme possano essere molte di più. La procura di Crotone ieri ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di omicidio, disastro colposo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I sopravvissuti sono stati 79.
“La squadra mobile della polizia, i carabinieri di Crotone e i finanzieri della sezione operativa navale della Guardia di Finanza di Crotone, sotto il coordinamento di questo ufficio di Procura, sono riusciti a individuare tre presunti trafficanti di uomini che avrebbero condotto il barcone dalla Turchia all’Italia, nonostante le condizioni proibitive del mare, approdando sulle coste calabre e causando il terribile naufragio”, spiega la procura. Si tratta di “un cittadino turco e due pachistani, quali presunti responsabili principali della tragedia” che, secondo i primi accertamenti, “avrebbero richiesto ai migranti, per il viaggio di morte, circa 8mila euro ciascuno”. (ADNKRONOS)