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lunedì, Novembre 25, 2024
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“Carneluvaro mio…”. Festa a Cosentini con il Carnevale di una volta, promosso dall’Associazione Euphòria

Turismo

“Carneluvaro mio…”. Festa a Cosentini con il Carnevale di una volta, promosso dall’Associazione Euphòria

Rivive a Cosentini, frazione collinare del Comune di Montecorice, il Carnevale della tradizione. L’Associazione Euphòria in occasione del Martedì Grasso, il 21 febbraio, ha ripopolato il borgo di tante maschere. Quelle che per anni avevano popolato le case e le piazze dei paesi cilentani nel periodo di Carnevale. Maschere semplici, personaggi che ben ricordano gli anziani che le hanno indossate o viste indossare ai loro padri.

Carneluvaro mio surundo surundo…”. Il titolo della manifestazione è ripreso da una vecchia strofetta che ogni anziano del paese ancora ricorda.

Una festa per tutte le età, in cui gli anziani hanno rivissuto il Carnevale della loro infanzia e i bambini hanno potuto fare esperienza delle belle tradizioni di una volta.Un tempo erano solo uomini i protagonisti della mascherata, sia nelle parti maschili che femminili. Oggi non è più così. “Abbiamo voluto coinvolgere anche le donne e riproporre l’idea stessa di Carnevale come periodo di rovesciamento dell’ordine del mondo”. Così Pulcinella, Don Nicola, il Cardalana e molti altri nascondono sotto la maschera maschile delle interpreti donne. Mentre Zeza e Vicenzella, protagoniste femminili della rappresentazione, sono rigorosamente uomini!

Il Diavolo, il Confessa Stelle, le Spose, il Monaco, la Morte: questi solo alcuni dei personaggi della mascherata, che interagiscono tra loro e con le persone venute ad assistere.

Dopo la sfilata in maschera per le vie del paese, il momento centrale della serata: la rappresentazione della “Ballata di Zeza”, che mette in scena le nozze tra Vicenzella, figlia di Pulcinella, e Don Nicola, contrastate dal padre di lei e favorite dalla madre, Zeza.

Sulla piazza del paese, la tarantella ha infine celebrato il lieto fine delle nozze. La festa è poi proseguita con il falò e un momento di convivialità in cui maschere e ospiti hanno ballato e mangiato insieme.

Il lavoro di ricostruzione dei testi, dei personaggi, delle scene non è stato facile e continuerà nei prossimi mesi. “Far rivivere agli anziani l’atmosfera di una volta voleva essere anche uno stimolo a ricordare qualche ulteriore tassello della rappresentazione che potrà servirci nei prossimi anni per arricchire ancora di più la rappresentazione. Quest’anno siamo ripartiti dal borgo di Cosentini, – sostengono gli organizzatori della manifestazione, – ma l’idea per il futuro è quella di portare la processione delle maschere e la Zeza in giro per i paesi per tutto il periodo di Carnevale, come un tempo era tradizione fare.”

 

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