Unisa, esami mai sostenuti e lauree false: in 43 a processo
La Procura di Salerno ha chiesto, al termine di un’indagine condotta insieme all’Università di Salerno il rinvio a giudizio per 43 persone. Lo scrive l’edizione digitale del quotidiano “Il Mattino”.
La vicenda inerente il rinvio è piuttosto nota, e riguarda i numerosi episodi, verificatisi tra il 2015 ed il 2018, secondo cui diversi studenti sarebbero riusciti a comporre letteralmente su misura la propria carriera accademica, ottenendo esami, lauree e specializzazioni, mai sostenuti, oltre che benefici sulle rette da pagare.
Tutto questo, grazie alla complicità di due dipendenti dell’Ateneo.
Questi ultimi stanno già affrontando un processo a Nocera Inferiore, in virtù dello stralcio delle posizioni fatto all’epoca. Buona parte delle accuse sono in concorso tra di loro: all’epoca finirono entrambi agli arresti domiciliari mentre la loro posizione è al vaglio del giudice monocratico di Nocera.
In cambio i due principali imputati avrebbero ottenuto bonifici e oggetti da collezione.
Per gli attuali imputati, vale a dire studenti e genitori, invece, le accuse spaziano dalla frode informatica all’induzione indebita a promettere denaro o altre utilità, accesso abusivo al sistema informatico, falso materiale commesso da pubblico ufficiale e falsificazione di strumenti di pagamento.
Il caso più emblematico riguardo l’iscrizione alla facoltà di Medicina di due ragazzi che non avevano mai sostenuto il test per l’immatricolazione: complessivamente, si arriva ad oltre 70 capi d’accusa ricostruiti dalla guardia di Finanza.
Anomalie nel sistema informatico, però, erano già state individuate dal sistema interno di audit e controllo dell’ateneo: dal riscontro delle irregolarità seguì la denuncia dell’allora Rettore Aurelio Tommasetti, che aprì, poi, la pista alle indagini.