“Il bello che diventa utile. Il Parco è al centro della coscienza critica dei cittadini. In questi 6 anni abbiamo intrapreso un percorso utile. Nonostante lo spopolamento, ci sono stati tanti giovani coraggiosi che hanno voluto investire sul territorio. Il mio plauso va soprattutto a loro. Sono altri territori che debbono rincorrere il Cilento“. È il leit motiv della conferenza stampa, nella sala “Peppe Tarallo” all’interno della sede dell’Ente a Palazzo Mainenti di Vallo della Lucania, di fine mandato di Tommaso Pellegrino, che dopo 6 anni e mezzo lascia, dunque, la guida del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni.
Bike sharing, mobilità sostenibile, dieta mediterranea come opportunità per il territorio, efficientamento energetico delle scuole, riorganizzazione e rivalutazione di aree come quella di Ciolandrea a San Giovanni a Piro, il brand Cilento: questi i temi al centro dell’incontro di Pellegrino con la stampa, a cui hanno partecipato il Direttore del Parco Romano Gregorio, il presidente delle Comunità del Parco Salvatore Iannuzzi ed il Comandante dei Carabinieri Forestali, Colonnello Guariglia.
Pellegrino finora è stato commissario straordinario del Parco. L’Ente ora avrà un nuovo commissario “traghettatore” fino a quando il Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, non nominerà il nuovo Presidente di una delle aree protette più vaste d’Italia ed anche fortemente antropizzata. La legge attualmente in vigore sulla nomina del Presidente recita che lo stesso “è nominato con decreto del Ministro dell’Ambiente d’intesa con i Presidenti delle Regioni nel cui territorio ricade in tutto o in parte il Parco, nell’ambito di una terna proposta dal Ministro e composta da soggetti in possesso di comprovata esperienza nelle istituzioni, nelle professioni, ovvero di indirizzo o di gestione in strutture pubbliche o private“.
Prima della conferenza stampa a Pellegrino è stata donata una targhetta con una Primula Palinurii, fiore simbolo del Parco, realizzata interamente in oro dalla giovane orafa cilentana Sara Cammarosano.
“Sono tanti i risultati ottenuti, tra cui 150 piante di ulivo distribuite alle nostre scuole, l’istituzione di 5 musei tecnologicamente avanzati del Parco, il Piano di gestione che integra i 4 riconoscimenti Unesco. Abbiamo acquistato il terreno vicino a Palazzo Mainenti per renderlo orto botanico della biodiversità. Siamo il primo Parco d’Italia a fare gemellaggio con un parco internazionale, quello delle balene in Norvegia. Certo, ci sono tante cose da cambiare. Ad esempio, basta con il doppio parere Parco-Soprintendenza: serve solo a ritardare le cose. Non sono mancate le criticità, come ad esempio quella dei cinghiali che è nazionale. Abbiamo 3000 selecontrolli con un nuovo corso per abilitarne altri 150. Nella nostra squadra di serie C c’è il logo del Parco, come nel Santa Maria in serie D. Abbiamo sostenuto tanti cammini per quanto riguarda la sentieristica” ha spiegato Pellegrino che elogia il lavoro di squadra: “Ogni delibera, ogni provvedimento mi ricorda qualcosa di personale in termini di rapporti umani e di grande lavoro di squadra. Ringrazio tutti i dipendenti“.
Quindi l’aspetto contabile: “Abbiamo mantenuto i conti in ordine, anzi lasciamo un avanzo di bilancio significativo. Lasciamo un Parco sano anche in questo senso, un Parco che può guardare alle future sfide con orgoglio e con le risorse economiche necessarie“.
E poi spazio anche per altri temi di attualità, come i Punti Nascita a rischio chiusura nel territorio: “È una follia equiparare i numeri di Vallo della Lucania, Polla e Sapri a quelli delle grandi città. Vanno rivisti i criteri, garantendo naturalmente la sicurezza del nascituro e della madre“.
Ultimo atto della Presidenza Pellegrino la pubblicazione del bonus cultura riservato ai 18enni. Si tratta di un contributo di 200 euro per tutte le iniziative culturali, un rimborso a fronte della consegna di un elaborato video o fotografico sul Parco. (articolo di VITO SANSONE – Onda News)