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domenica, Novembre 24, 2024
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Manovra 2023, Meloni: “Coraggiosa e coerente con impegni”

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Manovra 2023, Meloni: “Coraggiosa e coerente con impegni”

La manovra 2023 da 35 miliardi varata ieri dal Consiglio dei ministri “è figlia di scelte politiche, come era giusto che fosse. Abbiamo concentrato le risorse sulle priorità. La considero una manovra coraggiosa, coerente con gli impegni presi con il popolo italiano e che scommette sul futuro”. Così la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa, definendosi “molto soddisfatta del lavoro fatto e dell’approccio da bilancio familiare” della manovra: “quando ti occupi del tuo bilancio e le risorse mancano non stai a preoccuparti del consenso ma di cosa sia giusto fare per far crescere la famiglia nel migliore dei modi, si fanno delle scelte e ci si assume delle responsabilità. In appena un mese abbiamo scritto una legge finanziaria che ricalca e racconta una visione politica”.

Meloni spiega che la legge di bilancio “cuba complessivamente 35 miliardi di euro” e vede al centro “due grandi priorità: crescita, che significa mettere in sicurezza il tessuto produttivo, premiare chi si rimbocca le maniche; e giustizia sociale” con “attenzione alle famiglie, ai redditi più bassi e alle categorie più fragili”.

Quella approvata dal governo “è una manovra coerente e con una visione: non ci sono bonus né micro questioni, non c’è spazio per piccoli interessi ma per scelte politiche di cui assumiamo la piena responsabilità. Su tutte queste misure noi stiamo iniziando un lavoro. Abbiamo assunti impegni di Legislatura, ma quel che importa è aver aperto un varco in appena un mese su tutte le misure che dovevano caratterizzare il lavoro di questo governo”, rivendica il premier, ringraziando “per la grande responsabilità tutto il Cdm, il clima che si respirava ieri, durante l’approvazione della manovra, era un clima che non si respira solitamente quando si approva” la legge di bilancio. Questa “è una manovra che dà una visione, io non ho visto egoismi. Di questo va ringraziato tutto il Cdm, a partire dai leader delle forze politiche”.

Le misure contenute in manovra “crediamo possano essere migliorate dal Parlamento, speriamo in un atteggiamento serio e responsabile delle opposizioni come quello dimostrato da noi”, ha aggiunto Meloni.

ENERGIA – “Dei 35 miliardi, i provvedimenti destinati al caro energia sono pari a circa 21 miliardi di euro. Confermiamo e aumentiamo i crediti di imposta, che passano dal 40% al 45% per le aziende energivore e dal 30% al 35% per le aziende non energivore”, prosegue la presidente del Consiglio.

BOLLETTE – “La Stato interviene per calmierare le bollette per le famiglie” portando a 15mila euro l’Isee, dunque “la platea delle famiglie per la quale lo Stato interviene per calmierare bollette si allarga”.

CUNEO FISCALE– Nella manovra “c’è il taglio de cuneo fiscale, confermiamo il taglio del 2pc per i redditi fino a 35mila euro, prorogato, ma aggiungiamo un 1pc di taglio del cuneo, che arriva al 3pc per i redditi fino a 20mila euro. E’ una misura che aiuta i redditi più bassi. Questa misura, al netto dell’intervento sull’energia, è la più costosa, oltre 4mld al netto. L’altra grande priorità la abbiamo data al taglio del costo del lavoro”. “Se oggi non avessimo avuto il problema delle bollette, avremmo fatto un intervento più significativo sul cuneo”, ma “a me pare che il segnale sia stato chiaro. Dopodiché la platea di chi percepisce un reddito di 35mila o 20 mila euro non è così ristretto”, ma l’iniziativa del precedente governo “io non la contestavo affatto. La prima cosa che ci siamo detti con Giorgetti è ‘va confermata e aumentata’”.

FAMIGLIA – Nella manovra “1,5 miliardi sono stati destinati alle famiglie, un impegno che non credo abbia precedenti nei governi recenti”. Tra le misure quella che “rende strutturale l’assegno per i figli disabili, che paradossalmente non lo era”, rivendica il premier, ribadendo che “noi abbiamo sempre detto che il nostro primo impegno, ancor prima del cuneo, era il sostegno alla natalità, perché se continuiamo a guardare all’oggi senza pensare al domani nulla reggerà”, a partire dal “welfare. In passato si è fatta la scelta di guardare all’oggi, noi abbiamo fatto una scelta diversa. Per noi le due scelte fondamentali sono cuneo fiscale e famiglie. Poi ci sono stati anche altri provvedimenti, ma a me pare che il segnale sia stato chiaro”.

CONGEDI – A questo proposito “una misura importante è quella sul congedo parentale. Era retribuito al 30%, noi aggiunto un mese di congedo facoltativo ma retribuito all’80%, fino ai 6 anni di vita del bambino. Una scelta che introduce una specie di salvadanaio del tempo che le madri possono utilizzare in caso di difficoltà evitando di incorrere in situazione economiche difficili”.

FLAT-TAX – Nella manovra “c’è la tassa piatta per i redditi incrementali, il 15% sul maggiore utile conseguito con soglia massima di 40mila euro. Una misura rivolta al ceto medio, non per un favore ai ricchi, ma per riconoscere valori e sacrifici”. “C’è l’aumento della tassa piatta del 15 % per gli autonomi legata a 85mila euro di fatturato” e “per i lavoratori dipendenti una tassa piatta al 5% su premi di produttività fino a 3mila euro. Questa misura fa il paio con l’estensione dei fringe benefit già approvata”, ha aggiunto.

PENSIONI – “Rivaluteremo tutte le pensioni secondo l’indicizzazione ma con una percentuale diversa”, spiega il premier. Quella sulle pensioni “è una scelta di cui ci assumiamo la responsabilità”, prosegue, aggiungendo che “abbiamo deciso di aiutare le pensioni minime”, spiega il premier. “Le pensioni minime saranno rivalutate del 120%, l’aumento maggiore in rapporto all’inflazione lo avranno le pensioni più basse. Tutte le pensioni fino a 2mila euro saranno rivalutate del 100%”, prosegue la presidente del Consiglio. “Per le pensioni superiori a 5mila euro fermiamo l’indicizzazione al 35%”, ha poi sottolineato la premier Meloni.

REDDITO CITTADINANZA – Per quel che riguarda il Reddito di cittadinanza “si continua a tutelare chi non può lavorare, disabili, anziani, famiglie senza redditi con minori, donne in gravidanza, ma per gli altri il Reddito di cittadinanza viene abolito nel 2023”, ha detto Meloni. “Nel 2023 non porrà esse percepito per più di 8 mesi complessivi e decade al rifiuto della prima offerta di lavoro”, ha spiegato la premier aggiungendo: “Perché questa scelta? Perché non avendo messo in campo tutti gli strumenti ci siamo dati un periodo transitorio”, ma “una scelta c’è già, il contributo per chi assume percettori di Reddito di cittadinanza va in questo senso. Ma anche il Fondo sociale europeo può intervenire per formare le persone”.

Sul Reddito di cittadinanza “manteniamo un impegno, noi abbiamo sempre detto che è una misura sbagliata, che mette sullo stesso piano chi può lavorare e chi no. E’ questa la filosofia da cui muoviamo, avremo avuto bisogno di più tempo per una riforma complessiva, che faremo. In un mese non potevamo farlo”, ha detto Meloni, aggiungendo che sul reddito di cittadinanza “vedo forze politiche che chiamano la piazza, bene. Ma chi lo ha pensato, lo ha immaginato come uno strumento con cui lo Stato deve occuparsi delle persone da 18 a 60anni? Evidentemente non ha funzionato come doveva. O alcuni pensavamo che ci sono persone di cui lo Stato si occupa all’infinito? Lo Stato aiuta trovando un posto di lavoro e migliorando la condizione di queste persone”.

TREGUA FISCALE – Non è previsto alcun condono nella tregua fiscale” prevista in manovra “ma solo operazioni di buonsenso. Sono annullate tutte le cartelle sino ai mille euro e vecchie più di 7 anni”, per le quali “la riscossione risulta più costosa della cancellazione. Per tutte le altre, c’è una maggiorazione da pagare del 3%” e la possibilità di “rateizzazione”.

ASSUNZIONI – Nella manovra “abbiamo azzerato la contribuzione per le assunzioni: più assumi meno paghi. Ma l’incentivo all’assunzione” vale “per chi assume giovani under 36, donne, precettori del reddito di cittadinanza” e “vale per i nuovi contratti, vuol dire che non vale per chi licenzia qualcuno e assume qualcun altro”, si adotta inoltre per chi decide di “stabilizzare lavoratori con contratti a tempio indeterminato o per maggiore occupazione rispetto al picco dei 3 anni precedenti”.

TETTO CONTANTE – Nella manovra è stato “confermato il tetto al contante a 5.000 euro” uscito dal dl aiuti quater, ribadendo la scelta di far salire il tetto da 1000 a 5mila ma tenendolo comunque “al di sotto della media europea”.

INFLAZIONE – Nella manovra c’è lo “stanziamento di 500 milioni contro il caro carrello”. Il governo ha deciso di non dare il via libera all’azzeramento dell’Iva su pane e latte “perché non potendo distinguere il reddito, la misura si sarebbe spalmata anche su chi non aveva bisogno”, sottolinea la presidente del Consiglio: “Abbiamo in mente di selezionare con decreto alcuni alimenti e utilizzare questi 500 milioni per abbassare il prezzo di quei beni per gli incapienti attraverso la rete dei Comuni”.

PREZZI – Un decreto per “selezionare” alcuni alimenti e utilizzare i 500 milioni stanziati “per abbassare il prezzo di quei beni per gli incapienti attraverso la rete dei Comuni”. “Lanceremo un appello ai produttori e ai distributori per aiutarci: diremo, in base a chi aderirà calmierando a sua volta il prezzo (dei beni, ndr), quali sono i produttori e i distributori che hanno aderito” alla nostra iniziativa, ha proseguito Meloni. L’intervento da 500 milioni contro il caro-carrello “ancora lo dobbiamo perfezionare”, se nel passaggio in Aula “uscissero idee più efficaci della nostra saremmo a totale disposizione”, ha proseguito Meloni, auspicando che da parte del Parlamento non ci sia un atteggiamento “pregiudiziale” e “che si voglia andare nel merito. I tempi sono quelli che abbiamo: più di fare la legge di bilancio in 30 giorni non potevo. Il precedente governo presentò la legge il 20 novembre ed era lì da febbraio”.

CONCORRENZA – Nella manovra approvata nella notte “abbiamo inserito una misura contro la pratica sleale degli esercizi apri e chiudi, cioè di quegli esercizi che aprono, non versano nulla nelle casse dello Stato, spariscono e poi ricominciano daccapo. La misura prevede che, quando si hanno avvisaglie, l’Agenzia delle Entrate convochi il titolare e ne cancelli la Partita Iva, che potrà essere riaperta solo con fideiussione sul pagamento delle tasse dovute. Noi crediamo infatti che gli imprenditori e i commercianti vadano difesi dalla concorrenza sleale e dall’abusivismo”. (ADNKRONOS)

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