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Eboli, gestione rifiuti: Comune valuta revoca appalto milionario alla Sarim

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Eboli, gestione rifiuti: Comune valuta revoca appalto milionario alla Sarim

EBOLI. Gestione integrata dei rifiuti prodotti sul territorio comunale di Eboli: il nuovo segretario generale dell’ente civico, Domenico Gelormini, ha di fatto avviato l’iter per valutare gli estremi di una eventuale risoluzione del contratto quinquennale, di circa 28 milioni di euro, stipulato il 30 giugno 2020 con la Sarim s.r.l. per l’espletamento del servizio.

A determinare il provvedimento la violazione del Patto d’integrità, accettato e sottoscritto dalle parti con una serie di ulteriori impegni reciproci mirati alla corretta esecuzione del contratto ed improntati al rispetto di regole comportamentali volte a prevenire qualsiasi tentativo di corruzione o condizionamento. Appena quattro mesi dopo la stipula, infatti, la Sarim comunicò al Comune una variazione dell’assetto societario, ovvero la cessione di tutte le quote da parte di due amministratori ai rispettivi figli, uno dei quali assunse contestualmente anche la nomina a nuovo presidente del Cda della Sarim al posto del padre.

Quest’ultimo, da appositi accertamenti eseguiti dall’ente civico presso il Casellario giudiziale della Procura di Salerno, risultò sottoposto a rinvio a giudizio (reato ex art. 319 quater c.p.) mentre ricopriva proprio la carica di presidente del Cda della Sarim.

Al riguardo, l’art. 11 del suddetto contratto richiamava apposito protocollo di Integrità, che prevedeva all’art. 4 l’apposizione di una clausola risolutiva espressa (ex art. 1456 c.c.) con l’attivazione, nell’ipotesi in cui un componente della compagine sociale o un dirigente della ditta fosse stato sottoposto a misura cautelare o interessato da rinvio a giudizio, per taluno dei delitti a pena di decadenza.

Di qui l’iniziativa del segretario generale, che ha immediatamente provveduto a informare il responsabile dell’Area per l’avvio del procedimento conseguente, che prevede che “l’esercizio della potestà risolutoria da parte della Stazione appaltante è subordinato alla previa intesa con l’Autorità Nazionale Anticorruzione, ed a tal fine, la Prefettura competente, avuta comunicazione da parte della Stazione appaltante della volontà di quest’ultima di avvalersi della clausola risolutiva espressa di cui all’art. 1456 c.C., ne darà comunicazione all’Autorità Nazionale Anticorruzione”.

Alla luce di tutto ciò Gelormini, “al fine di valutare eventuali misure straordinarie di gestione dell’impresa e per ogni altra azione conseguente alla riportata violazione del Patto d’Integrità”, ha inviato apposita nota a Prefettura e Anac, che hanno avviato le rispettive istruttorie, e per conoscenza anche al sindaco Mario Conte. (StileTV)

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