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sabato, Novembre 23, 2024
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BALNEARI, Il 10 Marzo FIBA Campania a Roma per dire no alla legge vergogna.

Turismo

BALNEARI, Il 10 Marzo FIBA Campania a Roma per dire no alla legge vergogna.

 

Si preannuncia un marzo tribolato per il settore della balneazione nazionale, gli attuali imprenditori dopo la rottura al tavolo delle trattative governative, hanno annunciato una massiccia azione di protesta di piazza proprio per il prossimo 10 Marzo. Sarà una iniziativa forte importante e decisiva spiegano i vertici dei due sindacati organizzatori FIBA Confesercenti e SIB Confcommercio alla quale gli operatori del turismo balneare non potranno sottrarsi visto che la mano tesa al governo e le ragioni per la tutela di tutti sono state disattese da azioni preordinate che non hanno nulla a che vedere con la sana concertazione e con il dialogo costruttivo.

L’emendamento che ha fatto saltare il “banco” nonostante le proposizioni e l’attenzione che si stava e si continua a dedicare  al tema da parte delle organizzazioni sindacali non tiene conto di un periodo temporale più ampio per rientrare dalla crisi economica mondiale, che forse sfugge a qualche euroburocrate, e soprattutto vede  stralciato  il discorso relativo al valore commerciale delle imprese balneari che potrebbero essere le uniche aziende al mondo prive di una certificazione del proprio  valore economico,  una contraddizione in termini davvero assurda ed inaccettabile.

FIBA Campania unitamente ai colleghi del SIB sarà presente in maniera compatta  alla iniziativa, dichiara il presidente regionale FIBA Confesercenti Campania Raffaele Esposito, dalla Campania con mezzi propri tanti colleghi si riverseranno nella capitale giorno 10 ed in più numerosi  pullman organizzati proprio dalla nostra rete andranno a manifestare il forte dissenso con questa maniera, a nostro avviso sbagliata e dannosa, di fare politica, azioni non concertate e spesso disattese  che potrebbero pregiudicare il futuro di migliaia di lavoratori e relative famiglie.

E’ proprio quest’ultimo  il tema più sconcertante, oggi con i venti di guerra, per i quali siamo tutti solidali ed amareggiati,  dopo una pandemia devastante che ha sterminato le piccole attività economiche italiane si decide, forti magari fingendo di non conoscere appieno  gli aspetti della crisi economica che sta devastando intere categorie e soprattutto le piccole attività turistiche e commerciali,  il futuro di persone, giovani e lavoratori che avevano basato la propria vita lavorativa su altre aspettative ed altri orizzonti temporali, è inaccettabile cosi come il declassamento dalla fase di concertazione istituzionale  del valore economico certificato e riconosciuto alle imprese balneari. Così facendo non si aprirà alla “concorrenza” prosegue il Presidente Esposito,  si apriranno invece diversi e pericolosi fronti interni derivanti da contenziosi con le pubbliche amministrazioni e soprattutto tra competitor spesso concittadini e conterranei con i quali si erano creati equilibri storici per garantire un sistema turistico bilanciato e consolidato, ma anche appetito sempre vorace da parte di chi oggi può impegnare risorse senza pensare alla crisi ovvero quella dei capitali delle organizzazioni criminali organizzate.

Tutti aspetti questi raccontati e ribaditi nel tempo e nelle sedi opportune a livello nazionale, regionale e locale.

Oggi stiamo incassando la solidarietà convinta di regioni e comuni,  Sindaci e Governatori  vicini e solidali con i propri imprenditori, quelli  delle cittadine rivierasche più importanti d’Italia che non vorranno vedere dilaniate economie consolidate per fare felici i burocrati sempre meno baluardi delle leggi nazionali e sempre più assoggettati alla tecnocrazia europea, a livello verticistico tante belle parole certamente apprezzate ma quando poi bisogna assumere decisioni, e lo si è visto, sono  tutti compatti a fare dietrofront rispetto a quanto si è assicurato davanti alle telecamere e pregiudicare con un voto il lavoro di migliaia di onesti lavoratori del settore, che ricordiamolo è solo uno dei tanti (pilastri) che oggi scendono in piazza in una economia sempre più in bilico. E’ questo un giochetto già conosciuto purtroppo che però adesso risulta, in un contesto internazionale per nulla rassicurante e sereno, incomprensibile.

Allora forti delle nostre ragioni dei punti imprescindibili che dovranno essere ricompresi per garantire una riforma seria e condivisa andremo a Roma nuovamente, nella “Piazza” per eccellenza dove bisogna manifestare, ma congiuntamente assicureremo una tutela, ancora più importante e continua attraverso i nostri uffici legali ed amministrativi a tutti i nostri iscritti.

Stiamo già investendo, conclude il presidente Esposito, in un poderoso strumento giuridico, sostenibile, che possa supportare in ogni grado di giudizio i nostri imprenditori non soltanto del settore balneare ma per tutte le categorie economiche che rappresentiamo in Confesercenti.

Il turismo Italiano e Campano non può prescindere da un sistema turistico balneare consolidato di gestione e di equilibrio formatosi in decenni…di sacrifici. Saremo in piazza per difendere le nostre imprese ma soprattutto per difendere il nostro lavoro.

 

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