Castellabate. Omicidio Nowak, l’uomo resta in carcere: convalidato il fermo
CASTELLABATE. Kai Dausel, 62enne tedesco accusato dell’omicidio di Silvia Nowak, resta in carcere a Vallo della Lucania. Il GIP ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare. L’uomo, difeso dall’avvocato Felice Carbone, respinge le accuse, dichiarandosi estraneo ai fatti. Stamane, nel corso dell’interrogatorio, ha fornito delle precisazioni sulla sua volontà di allontanarsi dall’Italia, manifestata al Consolato tedesco, senza però rispondere in merito a quanto ripreso dalle telecamere. La Procura sostiene che il delitto sia avvenuto il 15 ottobre tra le 16 e le 17:30, periodo in cui Silvia viene vista allontanarsi verso la pineta e due urla strazianti vengono registrate da una telecamera. Kai sarebbe stato ripreso mentre usciva di casa due volte e rientrava passando da una recinzione, lasciando una traccia ematica della vittima. La difesa contesta i video, sottolineando possibili discrepanze temporali delle telecamere, e attribuisce le tracce di sangue a ferite accidentali provocate dai cani o durante il taglio della legna. Tra gli elementi agli atti, ci sono anche la testimonianza di un operaio che avrebbe visto Kai a petto nudo nel giardino e dichiarazioni della coppia amici che avevano pranzato con loro e che descrivono un rapporto non proprio idilliaco nell’ultimo periodo. Nessun movente è stato confermato, ma la Procura ipotizza motivazioni economiche o un atto impulsivo. Sul passato di Kai, emergono una condanna per frode informatica e un periodo in carcere in Germania per omicidio. Il suo legale di fiducia, Felice Carbone, ha preannunciato presentazione di istanza al Riesame.