Alfieri e il “sistema” appalti, indagati Luca Cascone e altri cinque. Perquisizioni anche in Regione Campania
Dopo il blitz del 3 ottobre che ha portato in carcere Franco Alfieri, chiunque abbia letto gli atti dell’inchiesta ha avuto una chiarissima sensazione: le indagini della Procura di Salerno sugli “affari” legati al presidente della Provincia e sindaco di Capaccio Paestum (cariche ora entrambe sospese dalla Prefettura) sono a una prima fase. Nell’ordinanza di custodia cautelare, infatti, si evidenziarono non solo ipotesi di reato relative alle commesse della pubblica illuminazione nella città del Templi ma si accennò anche ad altri appalti del cosiddetto “sistema Alfieri”. E a dodici giorni dall’operazione che ha fatto tremare le fondamenta di Palazzo Sant’Agostino, quelle sensazioni sono state confermate ieri mattina. Sei nuovi avvisi di garanzia e perquisizioni in tutta la Campania: da Capaccio Paestum a Salerno, passando per il Cilento e l’Avellinese, arrivando persino al Centro direzionale, sede della Regione Campania.
Gli avvisi di garanzia
I pm Alessandro Di Vico e Stefania Faiella, infatti, hanno sottoposto a indagine Andrea Campanile, il factotum di Alfieri, già finito ai domiciliari nell’operazione d’inizio mese; Angelo Michele Lizio, dirigente del Settore Viabilità della Provincia; l’imprenditore Nicola Aulisio, titolare della ditta Cogea di Ogliastro Cilento; Federica Turi e Giovanni Vito Bello, responsabili del Settore Lavori pubblici del Comune di Capaccio; Luca Cascone, consigliere regionale di maggioranza, fedelissimo del governatore Vincenzo De Luca e presidente della IV Commissione permanente che si occupa di urbanistica e trasporti. L’ipotesi di reato è concorso in turbata libertà di procedimento di scelta del contraente. (LA CITTA)