Camerota, esplosioni sulla falesia. Il Tar respinge il ricorso del sindaco, ” interventi irreversibili “.
Lavori di messa in sicurezza della strada Mingardina a Marina di Camerota. Il comune di Camerota perde la causa contro il Ministero della Cultura, il Ministero dell’Interno e quello dell’Ambiente.
Il Tar ha rigettato il ricorso presentato dal sindaco Mario Salvatore Scarpitta e condannato l’Ente al pagamento delle spese legali. La sentenza definitiva del tribunale amministrativo, non da spazio ad alcuna interpretazione, i lavori eseguiti tra Cala del Cefalo e Cala Finocchiara, anche attraverso l’utilizzo di materiale esplosivo, sono illegittimi.
In diciotto pagine i giudici ricostruiscono i fatti ponendo in evidenza le irregolarità compiute dal primo cittadino nel procedimento adottato per la rimozione dei massi in bilico sulla strada costiera. I lavori sono stati eseguiti in somma urgenza, ma per il Tar, considerando il tempo impiegato per effettuare gli interventi in questione, si poteva procedere attraverso “ l ‘ordinario potere di rilascio dell’autorizzazione paesaggistica “.
I giudici difendono l’ordinanza emessa dalla soprintendenza, la stessa che ha dato origine al ricorso, ed ha ricordato al sindaco che“ la conformazione del sito in questione costituisce una vera singolarità geologica “ . “ Il comune – si legge nella sentenza – ha adottato i provvedimenti straordinari ostacolati dalla soprintendenza al di fuori di qualunque iter istruttorio e motivazionale, procedendo ad interventi irreversibili, su un’area sottoposta a plurimi vin coli , senza il supporto di documentazione specialistica al fine di accertare la sussistenza del pericolo concreto ed imminente “ . “ Il ricorso – concludono i giudici del Tar – va integralmente rigettato “ . Soddisfatte le associazioni Italia nostra e Per un comune migliore di Camerota che si sono opposte al ricorso del primo cittadino . (Antonietta Nicodemo – 105TV)