M5S, Cammarano: “In Campania nessun sostegno alle emittenti televisive comunitarie”
L’interrogazione del capogruppo regionale: “Si tuteli il pluralismo dell’informazione e la voce di tante comunità”
“Le piccole emittenti televisive locali vivono grandi difficoltà. La Campania, a differenza di molte altre regioni italiane, non ha adottato una pratica di assegnazione annuale del “Fondo regionale per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione locale”. L’ultima iniziativa della Regione volta a sostenere le televisioni comunitarie attraverso questo Fondo risale infatti al 2020. La crisi delle emittenti locali ha ragioni facilmente individuabili. La prima fase del Nuovo Digitale Terrestre ha determinato un aumento esponenziale dei costi per l’acquisto della banda di trasmissione presso i nuovi operatori di rete, i quali hanno monopolizzato i vari bacini d’utenza a discapito della libera concorrenza. Le tv comunitarie inoltre hanno una limitata possibilità di autofinanziamento attraverso introiti derivanti da inserzioni pubblicitarie e su di esse gravano costi per la gestione e il personale molto rilevanti, essendo obbligate ad autoprodurre programmi televisivi per almeno il 50% della programmazione quotidiana”. Dichiara il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano, che sul tema ha depositato un’interrogazione alla giunta regionale.
“Ho chiesto alla Giunta di adottare misure di sostegno al comparto delle tv comunitarie campane e di valutare, come accade in altre regioni come la Lombardia, l’istituzione di un fondo speciale per l’erogazione, con cadenza annuale, di contributi economici a fondo perduto in favore delle emittenti televisive locali, con sede operativa in Campania, che producono e diffondono informazione locale con frequenza quotidiana. La chiusura delle tv comunitarie metterebbe a tacere, per sempre, la voce di tante comunità e oscurerebbe l’identità di molti territori della Campania. Non possiamo consentirlo”.