Camerota, 3 Vele. Sindaco Scarpitta replica al Presidente Legambiente Campania Maria Teresa Imparato
Non conosco personalmente la presidente di Legambiente Campania, nonostante abbia, negli ultimi cinque anni, ritirato il premio delle Cinque Vele. Non ho mai partecipato a tavoli istituzionali, nè con lei, nè con altri componenti dell’associazione.
Ho ascoltato attentamente l’intervista che ha rilasciato ad una emittente televisiva locale, purtroppo si evince palesemente il suo tentativo di annaspare in mezzo a fatti che non conosce, soprattutto parlando di un territorio che non ha mai visitato. Almeno non negli ultimi sei anni.
Non sa cosa è accaduto al Mingardo, non sa dei verbali in Prefettura e dell’ordine di chiusura dell’arteria immediato firmato dal comando dei vigili del fuoco di Salerno.
Non sa che per raggiungere Marina di Camerota esiste una sola strada. Probabilmente lei è più fortunata di noi cittadini cilentani, viaggerà sicuramente in autostrada, tangenziale o metropolitana.
Non sa del pericolo che incombeva sul Mingardo, della vecchia frana che stava per precipitare sulla sede stradale, come dimostrano i foto rilievi effettuati con l’ausilio di un drone e le successive perizie.
Non sa della somma urgenza, dei giorni a lavorare sotto la pioggia e sotto al sole. Non sa che per la protezione civile quell’arteria è indicata come via di fuga per il nostro Comune e non possiamo permetterci di tenerla chiusa e di subire più di quanto abbiamo subito.
Probabilmente lei non conosce nemmeno la storia di Pisciotta, l’annosa frana di Rizzico, e i patemi che attanagliano da decenni un popolo a noi molto vicino.
Il Cilento si sgretola, cade a pezzi. Qualche episodio è costato anche vite umane. L’esplosivo utilizzato, Exem 100, appartiene alla classe delle ‘Emulsioni’, come dimostrano i documenti e non le chiacchiere infondate, è completamente biodegradabile e ad impatto zero per l’ambiente. Altro che tritolo. Le carte citano testualmente così: «…dopo aver subito l’appropriato innesco, gli elementi chimici dell’esplosivo di decompongono in tempi brevissimi (millisecondi) senza lasciare alcun tipo di residuo nell’ambiente».
Lei parla di falesia mentre la procura ancora si deve esprimere. Legambiente è un’associazione o un organo di giustizia? Ce lo facciano sapere i vertici perchè il danno d’immagine che sta subendo Camerota è enorme.
Lo sa lei che se non avessimo agito attraverso la procedura di somma urgenza, a quest’ora la strada sarebbe ancora chiusa? S’immagini l’iter burocratico delle perizie, riunioni, diatribe tra enti, ricerca di fondi, progettazione, gara d’appalto, apertura delle buste, ricorsi delle ditte, affidamento dei lavori, inizio lavori e tutto ciò che prevede quel tipo di procedura. Ci siamo accollati la responsabilità, come noi siamo abituati a fare, di agire attraverso la somma urgenza, uno strumento consentito dalla legge.
Poi abbiamo chiesto di individuare un metodo alternativo all’esplosivo ma tutti gli altri, si sono dimostrati inefficaci.
Immagini la strada ancora chiusa, il paese che muore senza turismo, le ambulanze che non possono raggiungere gli ospedali, le scuole a un’ora e mezza di pullman, la difficoltà degli approvvigionamenti minimi con i camion che non possono percorrere le strade alternative.
Non dovremmo nemmeno elencare di nuovo tutte queste cose, perchè Legambiente dovrebbe, con le 5 Vele, indicare altro e non sentenziare come un giudice contestando fatti manco fosse la Procura. Però siamo abituati ad essere trasparenti, proprio come le nostre acque, quelle protette grazie alla costruzione di tre depuratori.
Camerota con tre depuratori, tre Vele; altri Comuni senza depuratori, che scaricano tonnellate di metri cubi di liquami in mare, con 5 Vele. La credibilità di questo riconoscimento è tutta qui, racchiusa in questo pensiero.
Ci spieghi piuttosto come mai negli anni passati le Vele venivano assegnati ai territori. Esempio: Costa del Mito, Cilento Antico, ecc.
Probabilmente non sa neanche come è stata fatta da Legambiente la valutazione per l’assegnazione delle Vele, in quanto dalla tabella pubblicata sul sito di Legambiente, il Comune di Camerota assegnatario delle tre Vele risulta avere un punteggio maggiore di alcuni Comuni assegnatari delle cinque Vele!
Tutto ad un tratto, adesso, Comune per Comune. Paesi che vivono praticamente incollati, che condividono ogni cosa, con due o tre Vele su cinque di differenza. Una barzelletta.
Camerota Bandiera Blu per il mare, Bandiera Blu per gli approdi, Bandiera Verde assegnata dai pediatri, Bandiera Gialla per i Comuni ciclabili, solo 3 Vele. Altre località senza riconoscimenti con più Vele.
Camerota con il record di nidificazioni di tartarughe con 3 Vele.
Camerota abbracciata dall’area marina protetta degli Infreschi con 3 Vele.
Camerota con le spiagge più belle d’Italia nel 2013 e nel 2014, in Campania nessuna come lei, ricordiamo che sono riconoscimenti assegnati da Legambiente, con 3 Vele.
Camerota con una percentuale di raccolta differenziata alta, con apertura di nuovi musei, con la valorizzazione di siti archeologici, con 3 Vele.
Camerota costretta a pagare perchè gli amministratori si sono assunti la responsabilità di mettere in sicurezza l’unica strada esistente, rimuovendo una vecchia frana, massi giganti già crollati anni fa, che adesso qualcuno che non sa, che non conosce, che non ha visto, tenta di far passare per falesia e utilizza mere supposizioni per declassare una località che nella sua regione è terza per presenze turistiche solo dietro a Napoli e Sorrento.
E, nonostante lo scivolone, i vertici continuano senza vergogna ad andare in tv per un momento di notorietà ad asserire cose false, distorcendo la realtà dei fatti che è tutta nei documenti e nelle carte.
Approfitto per invitare i vertici di Legambiente a visitare il nostro territorio, le aree protette, come avviene la differenziata, i depuratori, l’integrità della falesia, l’impegno delle cooperative di spazzamento, le bellezze storiche, culturali, i percorsi trekking, la biodiversità dei luoghi.
Camerota non si piega ai giochetti e ad ottobre, come sempre, al di là di vessilli e tentativi inutili di mettere il bastone tra le ruote, traccerà il bilancio e, numeri e carte alla mano, dimostrerà (anche se non ce n’è di bisogno) come ha fatto ad aggiudicarsi il titolo e il riconoscimento più prestigioso di tutti: la fiducia e l’amore di centinaia di migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo.