“27 Dicembre 1937 il Miracolo che si ripete” il nuovo libro di Orazio Ruocco
È stato pubblicato, edito dalla casa editrice “Il Faro” di Trento, il nuovo libro di Orazio Ruocco “Uno dei quattro”. Un libro unico, originale, accattivante che, per la prima volta, tenta di dare unità e rigorosità all’evento miracoloso di cui sono stati protagonisti e testimoni quattro marinai. Un viaggio penetrante che tenta di allargare, il più possibile, la propria lente di indagine su un evento, per certi versi, ancora imperscrutabile in alcuni suoi aspetti.
L’autore ha donato 250 copie alla Parrocchia e al Comitato San Domenico che saranno, quindi, gli unici beneficiari dei proventi derivanti dalla vendita delle copie.
Il libro sarà disponibile per l’acquisto a decorrere dal 22 Febbraio, dopo la novena, e dopo breve presentazione del medesimo da parte di don Gianni e dell’autore. La vendita sarà curata esclusivamente dal Comitato San Domenico, per tutte le sere della novena a partire dalle ore 17.45.
Riportiamo qui di seguito la sottile e illuminante recensione del libro redatta dallo scrittore Enrico Gandolfini, che troverete, in formato segnalibro, allegato al volume.
” RIFLESSI”
E’ un diario di bordo, quello che Orazio ci consegna, ma un diario di bordo originale, diverso.
Non un’asettica cronaca con nomi di porti di partenza e di arrivo o avvenimenti di viaggio, ma un diario vita, della fatica del vivere di una comunità marinara.
Quella fatica che porta a sfidare il tempo, il destino, perché a casa attendono il pane. E allora i marinai scrutano il cielo, le nuvole, odorano l’aria. Il cielo non promette nulla di buono, tuttavia si può, si deve, tentare confidando sulla protezione della Vergine Maria.
Il mare, dispensatore di vita e di morte; il mare che per secoli è stato, ed è tuttora, il sostegno delle vite di tutti coloro che da quell’immensità d’acqua traggono il proprio pane.
La speranza e la paura sono le mute compagne di vita dei marinai e delle loro donne.
La paura ricacciata nel fondo dell’anima ad ogni nuvola grigia che compare nel cielo, e la speranza di attraccare vivi nel porto di partenza. Perché ogni porto d’arrivo è al contempo porto di partenza, nell’infinito ciclo della Vita. E la speranza delle donne che, dalla finestra di casa, levano lo sguardo verso quell’incommensurabile distesa d’acqua e una muta preghiera alla Madonna Maris Stella perché possano riabbracciare i loro cari. Su ciascuna barca non sta soltanto il marito, ma il più delle volte anche il fratello o il cognato o i figli più grandi. E allora la disgrazia può assumere i contorni di una vera tragedia familiare. Per questo, ogni ritorno è un miracolo.
Orazio ci invita a pensare se il ritorno dei quattro marinai sia stato davvero un miracolo o non piuttosto una serie di fortunate circostanze. Sono inutili le dotte disquisizioni teologiche per determinare se quel ritorno sia stato tecnicamente un miracolo. Ciascun pescatore, consapevole della propria piccolezza di fronte alla vastità del mare, sa che ogni ritorno è un miracolo, indipendentemente dalla propria abilità di navigante. E per questo, al rientro, ogni volta leva una muta preghiera a Maria Stella Maris.
Orazio, nel suo bellissimo racconto, sembra mettere l’accento più sullo straordinario avvenimento che non sui protagonisti del medesimo. Menecariello sembra entrare di soppiatto dalle quinte di un teatro: la sua biografia, come lo stesso Orazio ci dice, è assolutamente comune, niente di straordinario. La biografia di un comune pescatore in una comunità marinara.
Qui sta l’abilità narrativa dell’Autore: proprio questa comune, quasi insignificante, biografia, entrata quasi per caso nel racconto, assurge, grazie al miracolo, ad emblema della vita quotidiana di ogni uomo e donna della comunità marinara di Marina.
Narrare è lanciare un messaggio in bottiglia nell’oceano del Tempo; il racconto è ciò che resterà di noi quando noi non ci saremo più. Questo è ciò che Orazio ha inteso fare con questo libro.
Quanto al miracolo, non sapremo mai se fu veramente tale. Ma a noi piace credere di sì.
Enrico Gandolfini